Le incognite di Gianni Romeo

Le incognite Le incognite E ipoveri guardalinee? Una domanda: gli arbitri con più denaro nelle tasche ci vedranno meglio? Abbiamo il sospetto che non sarà così. La moviola continuerà a perseguitarli. Una seconda domanda: guadagnando bene saranno più difficilmente corruttibili? Abbiamo il sospetto che il rischio anzi aumenterà, perché il dilettante usa certi princìpi come una corazza, il professionista può semmai aver la tentazione di aumentare il gruzzolo visto che la sua carriera in quel settore durerà pochi anni. Ma ci sono altre domande più importanti. Gli arbitri professionisti saranno soprattutto dei «falliti»? I migliori giovani della serie C verranno interpellati intorno ai trent'anni per la scelta definitiva. Ma a quell'età chi si sta realizzando nella vita, il professionista o il dipendente con belle possibilità di carriera, rinuncerà a quelle prospettive in cambio di un bel contratto a termine, valido però tre o quattro anni? E dunque risponderanno di sì soltanto i meno bravi? Gli Agnolin e i Pairetto della situazione, tanto per dire, rimarranno a vita in C? E poi. Come digeriranno il rospo i guardalinee? Oggi formano un terzetto affiatato con l'arbitro, stanno buoni al suo servizio. Ma quando quel signore là in mezzo guadagnerà tre milioni a partita, e loro il rimborsino spese, cosa succederà? Vorranno dimostrare che sono più bravi di «lui»? Non dimentichiamo che soprattutto nel caso del fuorigioco il potere dei guardalinee è enorme. E il pubblico? Perderà gli ultimi freni inibitori nei confronti di chi è pagato bene per accontentare gli umori più diversi? Ecco le domande, alla nascita di una professione nuova. Auguri ai laureandi. Gianni Romeo I

Persone citate: Agnolin, Pairetto