Censimento di chi importa o esporta denaro contante

Censimento di chi importa o esporta denaro contante Sbarramento a 20 milioni, i trasferimenti di capitale dovranno comunque lasciare traccia in banche o intermediari Censimento di chi importa o esporta denaro contante Solo dopo il Tesoro varerà le misure definitive per combattere il riciclaggio ROMA. Al Tesoro è stato avvia- | to un «monitoraggio». L'obiettivo è di individuare tutti i soggetti che esportano o importano valuta. Le indicazioni che emergeranno dalla ricerca serviranno per modificare la bozza del disegno di legge predisposto dal ministero per combattere il riciclaggio di denaro sporco: sarà introdotto il divieto di utilizzare contanti per i pagamenti superiori ai 20 milioni. Prima di essere presentato al Consiglio dei ministri, il provvedimento sarà infatti riscritto completamente. Sarà perfezionato per contrastare adeguatamente la criminalità che potrebbe sfruttare l'imminente liberalizzazione valutaria per portare i profitti illeciti da uno Stato all'altro, nel tentativo di disperdere le tracce. «Il problema del riciclaggio del denaro sporco riguarda soprattutto i flussi di capitali da e verso l'estero» è scritto nel testo provvisorio della relazione che accompagnerà il disegno di legge. Nessuno potrà attraversare la frontiera con in tasca più di venti milioni in contanti o di titoli al portatore. Rispettando il principio della libertà di movimento del denaro, «nessuna limitazione è invece prevista per trasferimenti di capitale attuati con mezzi di pagamento o altri valori comunque suscettibili di lasciare traccia presso intermediari italiani o esteri». Il provvedimento mette al bando l'uso del contante per tutte le operazioni sopra ai venti milioni: al suo posto si dovrà ricorrere all'assegno, alla carta di credito, al bonifico bancario, tutti strumenti «idonei a lasciare traccia». La relazione preparata al ministero del Tesoro afferma che «si stabilisce, in ana¬ logia a disposizioni già in vigore in Francia, che gli assegni debbano sempre recare la clausola di non trasferibilità e la completa indicazione delle generalità del beneficiario». Inoltre, se l'operazione superiore ai venti milioni «riguarda titoli al portatore è fatto obbligo di avvalersi di intermediari abilitati cui compete di identificare gli interessati». Insomma, per comprare un'automobile, pagare i lavori di casa o compensare dei collaboratori non sarà lecito presentarsi con un pacco di banconotesotto al braccio. La regola che verrà introdotta (e che dovrà essere approvata dal Parlamento) varrà quasi sempre; ci sono solo poche eccezioni. Non cambierà nulla, per esempio, per i pagamenti effettuati e incassati dallo Stato e dagli enti pubblici, per i versamenti dei salari e per le operazioni legate a decisioni giudiziarie o all'adempimento di obblighi legali. Il provvedimento sembra gradito alle banche che giudicano positiva qualsiasi iniziativa concepita per bloccare il riciclaggio del denaro sporco. D'altra parte, lo scorso anno l'Associazione bancaria ha già promosso un accordo fra gli istituti per identificare tutti i clienti che effettuano operazioni in contanti al di sopra dei dieci milioni: si tratta quindi di un limite perfino più basso rispetto a quello previsto dall'attuale (e ancora modificabile) testo del disegno di legge che è stato messo a punto dui tecnici del ministero del Tesoro, retto dal de Guido Carli. 11 provvedimento potrebbe poi dare un impulso decisivo all'utilizzazione della carta di credito che, nonostante il forte sviluppo degli ultimi tempi, continua a subire forti resistenze. Cariasi (realizzala da quasi tutte le banche italiane) ha già raggiunto un milione e quattro centomila soci. Per gli istituti di credito, uno degli aspetti delicati della lotta al riciclaggio è la definizione di misure in grado di combattere la criminalità senza però vanificare il principio della libertà di movimento dei capitali. Si tratta, per esempio, di verificare in che modo è possibile risalire all'origine dei redditi provenienti dall'estero. E' poi necessario studiare come è possibile armonizzare le imposizioni fiscali, senza bloccare i soldi alla dogana. Ovviamente, e indispensabile la collaborazione fra i Paesi della Comunità europea; in particolare, dovranno ossero col legate le diverse banche dati esistenti. [r. ipp.l

Persone citate: Guido Carli

Luoghi citati: Francia, Roma