La porta di Trieste

La porta di Trieste La porta di Trieste Fermati 1600 «fuorilegge» soprattutto jugoslavi e turchi TRIESTE. In prevalenza sono jugoslavi, nomadi o provenienti dalle regioni meridionali della Federazione, i clandestini che cercano quasi ogni giorno di attraversare il confine italo-jugoslavo nella provincia di Trieste. Li seguono i cittadini turchi che sognano la Germania o altri Paesi del Nord, poi via via vengono gli immigrati senza visti e permessi dell'Estremo Oriente, cingalesi, filippini, cinesi, thailandesi e quelli dei Paesi dell'Est. Pochi gli africani. Negli ultimi due anni la sola polizia di frontiera ne ha fermati (e rispediti in Jugoslavia) oltre 1600 e dall'inizio di quest'anno sono già alcune centinaia. Sugli ottanta chilometri in cui si sviluppa il confine nella provincia di Trieste operano anche i carabinieri e la Guardia di Finanza, i cui dati non sono disponibili, per cui si può immaginare che il numero reale dei clandestini fermati e rispediti oltre confine sia di molto superiore. Qualcuno la fa franca, ma pochi si fermano a Trieste. Soprattutto gli africani che privilegiano città come Milano, Torino, Bologna o Roma e i cinesi che scelgono i Paesi del Centro Europa. Anche dando un'occhiata alla sanatoria degli immigrati clandestini fornita dal questore di Trieste la situazione non sembra mutare. Fino alla fine di marzo risultavano «regolarizzati» 700 extracomunitari, di cui quasi 300 si sono iscritti subito alle Uste di collocamento; di questi, la quasi totalità è di cittadinanza jugoslava. Gente abituata alla fatica e che lavora in città e in provincia nell'edilizia, soprattutto come bassa manovalanza. All'Ufficio del Lavoro di Trieste ci si aspetta un vero e proprio boom di iscrizioni entro la fine del mese. Infatti, il 29 aprile scade la data per accedere alla sanatoria per gli occupati irregolarmente mentre il 28 giugno per gli extracomunitari presenti a Trieste senza permesso di soggiorno. Ma, anche in questo caso, si tratterà certamente soprattutto di jugoslavi, molti dei quali popolano le innumerevoli pensioni del centro storico, vivendo in condizioni di estrema precarietà, anche 810 per stanza. In questi mesi Trieste sta rivivendo un periodo simile a quello dei primi Anni Settanta quando il dinaro era ancora in salute e a ogni fine settimana arrivavano 50-60 mila jugoslavi da tutte le Repubbliche per rifornirsi di jeans, caffè, pezzi di ricambio per automobili, con un giro d'affari per i commercianti e i «bancarellari» di piazza Ponterosso di centinaia di miliardi. Poi la crisi, il precipitare del dinaro, l'inflazione a livelli sudamericani. Ora, con i nuovi fermenti, gli jugoslavi stanno ritornando, anche 30-40 mila a weekend e pagano in valuta pregiata, soprattutto marchi e dollari. Sul versante jugoslavo al confine le cose sono un po' diverse. L'esercito lo controlla costantemente e ha ordini precisi: a cento metri dalla linea di demarcazione dopo aver intimato l'alt tre volte si può sparare ad altezza d'uomo. E in questi mesi, dopo anni di calma, sono già avvenuti incidenti che hanno causato un morto (un cittadino turco) e parecchi feriti. [b. s.] «Nilde tutela troppo i diritti della maggioranza e poco quelli dell'opposizione» V scontro tra la lotti e il pei Per l'iter della legge contro gli stupefacenti ROMA. «La lotti dà torto al pei»: quel titolo che apre l'undi • cestina pagina dell'Unità di ieri forse ha rovinato al presidente della Camere la vigilia del suo settantesimo compleanno L'ultima polemica con il suo panilo rischia di rendere meno felici» quella cerimonia in programma manedi prossimo a Montecitorio, nella sala della Regina, dove, salvo contrattempi. Francesco Cossiga. Giulio Andreotti e Achille Occhetto festeggeranno tutti insieme la Cara Nilde 11 nuovo «caso», infatti, scoppiato sulle procedure da adottare nell'iter parlamentare della legge sulla droga, potrebbe riaprire quella vecchia storia di incomprensioni che spesso ha diviso in questi anni Nilde lotti dal'pei E potrebbe riproporre la cntica che il partito nvolge da sempre al presidente della Camera: «Tutela troppo i diritti della maggioranza - per usare le parole aT Guido Alborghetti, già segretario del gruppo del pei - e poco quelli dell'opposizione». Tutto è successo giovedì scorso, quando la maggioranza di governo, con la benedizione della lotti, ha chiesto l'applicazione del nuovo regolamento della Camera già dal 18 aprile e non dopo le prossime elezioni amministrative, come prevedeva un accordo raggiunto in giunta di regolamento. Le nuove norme, di fatto, garantiscono l'approvazione delia legge sulla droga prima del voto di maggio, come voleva il psi Naturalmente è successo il putiferio: il pei, la sinistra indipendente, i radicali hanno votato contro. Sull'operato della lotti sono piovute le critiche dei capigruppo delle opposizioni, con Franco Bassamni che ha rimproverato alla presidenza di non avere «fair play» e Giuseppe Cicciomessere che è andato anche oltre l«forse ha respirato aria di Quirinale»). Per non parlare, poi, della battute dei peones comunisti in Transatlantico («Dobbiamo rivendicare - ha detto con ironia qualcuno - la presidenza della Camera per il pei»). Tutto questo mentre il capogruppo socialista Nicola Ca¬ pria non ha mancato di difendere la lotti dagli attacchi del suo stesso partito: «L'Unità sbaglia: ceno il presidente ha dato tono al pei, ma ha dato ragione al Parlamento». Si è riproposta, quindi, una scena già vista frequentemente in questi anni, la lotti e il pei su fronti opposti. Gli episodi sono innumerevoli e costellano gli anni delle segreterie di Berlinguer, di Natte e ora di Occhetto: si va dall'atteggiamento tenuto dalla lotti nel efecreto sul costo del lavoro (un duro articolo sull'Unità, in quella occasione, fu modificato nell'ultima edizione del giornale, per cui in Sicilia e a Roma arrivarono testi diversi), alle polemiche sull'introduzione del voto segreto. Per non parlare dei richiami allo stile rivolli ai deputati comunisti. Appena due mesi fa ne è stato oggetto anche Gino Paoli: «Va bene che lei è un artista - è l'invito che si è sentito rivolgere dal presidente in pieno Transatlantico - ma si dovrebbe vestire in maniera più adeguata». Dalla sua parte la lotti ha un'esigenza oggettiva, quella di rendere meno lenta la macchina legislativa di Montecitorio (la legge sulle autonomie locali approvata 1*8 febbraio, per fare un esempio, fu presentata alla Camera il 10 marzo dell'88, cioè due anni prima). E a questa si è aggiunta negli ultimi tempi anchela competizione a distanza con il presidente del Senato Giovanni Spadolini, che non manca di rimarcare la maggiore efficienza del Senato. Così, curiosamente, il pei che in tutte le manifestazioni pubbliche dichiara di abbandonare il «consociativismo», si ritrova a contestare la «sua» presidente ora che alla Camera applica regole più severe per distinguere i diritti della maggioranza da quelli dell'opposizione. Come andrà a finire? Anche stavolta, la sensazione è che tutto si fermerà ai giochi di giovedì. Per il nuovo corso comunista, infatti, cambiare presidente equivarrebbe a perdere la presidenza di Montecitorio. Augusto Minzolini Prima di Pasqua restano appena tre giorni di lavoro, Craxi: «Disattesi impegni e calendari» Stato civile di Tonno via Pigafetta 26: Pad rati Cleomce, a. 92, Altare, pens., via Ponza 2. Deceduti in ospedale: Sandronl Corina, a. 90, Sestri Ponente ora Genova, Mauriziano; Bullio Caterina ved. Mustari, a 80, Torino, pena. Martini; Do Michela Emanuela, g. 5. Torino. Maria Vittoria; Orla Margherita in Gianotti, a. 88, Torino, pens., Mauriziano; Piatti Alda, a 44. Torino, pens., Molinette; riletti Giuseppe, a 78, Cornacchie pens.. Maurizianò; Tavazzl Umberto, a. 66, Torino, pens., Molinette; rfrigno Vittoria in Longhitano, a. 59, Gela pena, Mauriziano; A tao fi ano Maura, a. 34, Torino, infermiere, via Mombarcaro 32 M.L; Gianetto Eugenio, a. 62, S. Benigno C.so, pens., Giovanni Bosco; Latitano Filomena ved. Francavilla. a. 81. S. Giovanni Rotondo, pens., Martini; VaBnasso Cesare, a. 80, Torino, pens., Giovanni Bosco; Pagliasotti Adele in Saracco, a. 77, Asti, pens., Molinette; Bruni Marisa, a. 58. Torino, pens., Molinette; Boario Attilia, a. 85, Torino, pens., Molinette; Riva Violetta Giuseppe, a. 70, Ribordone, pens., Giovanni Bosco; Lagna Vincenzo, a. 74, Collegno, pens.. Giovanni Bosco; Musso Albino, a. 79, Serravano, pens., Giovanni Bosco; Lunardl Silvio, a. 65. Murisengo. pens.. C.T.O.; Bocca ro Irma in Sartorei li, a. 67, Tricero. pens.. S. Giovanni A.S.; Zennaro Fabrizio, g. 4, Moncalieri, Infante Pediatrico; Cigna Eugeni in Rossi, a 70, Torino Camerario Casasco, pens.. Martini. Nati 30-Morti 31 4 APRILE 1990 NATI — D'Apollto Alessandro; Scozzi Mario; Medda Nina; Marchia Carta; Cagllo- tl Luana: Alassi Valeria; Urslno Ilaria; Buongiorno Maria; Mach Anna: Giuliano Kevil; Mascolino Michael; Furriolo Federico Saverio; Aghttar Leonardo Emanuele; Costa Andrea; Varane Santo Vincenzo; Roccisano Marco Pasquale; Checchi* Dano; Piatti Simone; Costa Chiara; Bambara Massimo; Franco Alessandro; Palano Jacopo; Loiorcio Valeria; Bartiarito Berardino; Massimino Ugo Dunstan: Ripa Andrea; Oliva Alessandro; Giovinazzo Giuseppe Pietro; Lauro Lorenzo; Miceli Silvia. MORTI — Lottarlo Luigina ved. Drivet. a. 86, Torino, pens., via C. Balbo 24; Dalmasso Giacomo, a. 38, Cuneo, pens., largo Raccon,- gi 188; Guastato Maria in Ferrigno, a 70. Gela pens., via S. Quintino 31 ; Balocco Carlotta ved. Barberis, a. 95, Torino, pena., via Cassini 14; Baccigaluppl rullio, a. 81, Milano, pana., strada Mongreno 180; Frtgato Bruno, a 82. Pontecchio Polesine, pena., via Oercenasco 7; Ciarlai!» Arma Donata ved. Diamante, a 83, Tome de Passeri pena., via Forti 65; Schlllrò Angela In Gang!, a 47, Brente, casalinga, via Bibiana 66. r. ceduti in ospedale; Lacerenza Rosario, a 64, Cerignoia pena, G. Bosco; tmsBa Maria ved. Colmarmi, a 81. Fiume, pens., Amedeo di Savoia; Moderiano Mari Anna. a. 54, Torino, pens., Maria Vittoria; Tlnlvella Angiolina ved. Chioccola, a 74, Torino, pens., C.T.O.; DI Leo Cristiano, a 19, Torino, barista, Molinette; Berlin Giuseppe, a 73, Campiglia dei Belici, pena, Mauriziano; Coscia Rosanna ved. Pelissero, a 59, S. Damiano, pena, G. Bosco; Sacco Alberto, a 59, Torino, impiegato. Martini; Maiosro Eugenio, a 60, Murisengo, industriale, Molinette; Gambero Maria, a. 91, Castagno Primo, religiosa, via Nizza 20; Lopicco Nunzia, a. 70, Gioia del Colle, pens., Molinette; Gulno Lucia ved. Maistro. a. 73, Lumi, pens., Molinette; Baila Casa Giacomo, a 68, Gavi, pena., Molinette; Pillatole Petronilla ved. Clerico, a 83, Carmagnola, pens., Molinette; Golzio Domenico, a 80, Torino, pene., G. Bosco: Quaglia Vittorio, a. 52. Moncalieri, pens.. Molinette; Stagioni Rosanna in Marinino, a 73. Livorno, pens., Mauriziano; Emanuel Vittoria Domenica, a. 93. Leinl. pens.. Coflolengo; Peiretti Margherita, a. 70, Virle. religiosa, Cottolengo; Bevilacqua Raffaella, a. 61. Minervino Murge, religiosa Cottolengo; Grhra Stefano, a 23. Torino, studente, C.T .0.; Matta Margherita ved. Chiavarino, a. 73, Veroiengo. pens.. Martini; Lunati Giuseppe, a 68, Torino, pens., S. Vito; Belvedere Francesco, a 69, Drapia. pens., Molinette; Carnivora Giacinta in Tur olla, a. 81, Torino, pena, G. Bosco; Bari Giovanni, a. 49. Borgaro, operaio, Maurizianò; Garnorone Pietro, a. 75, Torino, pens., Martini; Bertoli Luigia in Chiomirotto, a 82, Piombino, pens.. Gradenlgo; Musa Giuseppe, a. 69, Bufera, pens., Molinette: Sonriessa Pasquale, a. 27, Torino, G. Bosco; Martano Angelo, a. 85, Chieri, pens., G Bosco. Nati 30 — Morti 39