E Vialli adesso torna a sorridere

E Vialli adesso torna a sorridere DALLE COPPE AL MONDIALE A Monaco la peggiore Samp dell'anno, l'ha salvata il suo ritrovato goleador E Vialli adesso torna a sorridere «Tre mesi senza polemiche mi hanno ricaricato» «Per la prima volta il piede non m'ha fatto male» MONTECARLO DAL NOSTRO INVIATO «Et voile Vialli», «Vialli l'inévitable», «Naturelment, Vialli». I giornali francesi, da «L'Equipe» a «Nice Matin» hanno salutato il ritorno del più famoso giocatore italiano con rassegnata ammirazione e un filo d'antipatia. Molti sottolineano come il rigore del primo gol fosse un gentile cadeau dell'arbitro, come il Monaco non meritasse la rimonta e quanto Vialli avesse deluso le attese del principesco stadio prima dei tre minuti di fuoco. Molto meglio dell'uomo d'oro del calcio italiano era parso per oltre un'ora un sernisco nosciuto liberiano, George Weah. Un fuoriclasse spuntato dal buio che ieri Boskov addirittura paragonava al grandissimo Eusebio, la pantera del Benfìca campione d'Europa. Ma infine, voilà Vialli. E i francesi s'arrabbiano e si rassegnano, come succedeva ai tempi di Bartali II simbolo di un'altra Italia ha scelto il salotto buono del calcio monegasco, trasformato in una «periferia di Gcnovai dal tifo italiano! per iniziare il conto alla rovescia verso il mondiale I gol sono venuti subito, a mascherare una brutta Sainpdoria. tra lo peg giuri viste in giro per l'Europa. Quasi i compagni, che per tre mesi hanno tirato la carretta senza di lui. si fossero fatti da pari? lasciando a Vialli il ruolo di deus ex machina I gol sono venuti subito e non si tratta neppure dei primi. Gianluca aveva già rotto il ghiaccio in campionato contro la Fiorentina, pur giocando appena uno spicchio di partita. Arriverà anche la forma, «inévitable». Se non ci fosse stato questo infortunio che l'ha tenuto lontano dal gioco fin dal 30 dicembre scorso, un infortunio reale e doloroso s'intende, ebbene lo si sarebbe dovuto inventare. Tre mesi lontano dal campo, dalle botte, dallo stress mentale soprattutto. La tensione crescente verso il mondiale è diventata il nemico numero uno, come lui stesso ammette. «Stare fuori per un po' di tempo mi ha consentito di perdermi qualche puntata dei processi quotidiani che ormai si fanno nel calcio. Comunque, so benissimo che cosa mi aspetta da qui al 9 giugno. Prendete la gara di Monaco, se non avessi segnato quei gol cosa avreste scritto? E' vero che non sono ancora al massimo, ma non si poteva pretendere molto dopo tanto tempo». Tre mesi passati nella solitudine di una palestra o della collina di Bogliasco ad allenarsi Col tormento di uri piede destro che non voleva saperne di tornare a posto. Ma il caso dovrebbe essere chiuso: «A Monaco racconta Vialli - per la prima volta non ho sentito dolore. Merito del terreno, davvero soffice, perfetto. Ma anche di una speciale suola che ho messo sotto il plantare Da ora in poi penso che potrò giocare senza paura. Verso i mondiali non ci sono problemi». Non ci saranno pioblemi soprattutto se lui continuerà a segnare. E magari se sarà ancora abile a cercarsi i rigori come ha fatto a Montecarlo, gabbando il povero Mendy. «Ma sì, è vero, il rigore l'ho cercato. Come si cerca un corner. Ma poi il fallo l'ho subito davvero». E ha traformato dagli undici metri, con la freddezza di un campione vero. Non era lieve la responsabilità. Vialli racconta qualcosa che serve a capire tante cose. Ecco la «moviola» del rigore. «In settimana mi ero allenato a tirarli a Bogliasco. Sempre dalla stes¬ sa parte. Quando ho posato la palla sul dischetto ho pensato: vado sul sicuro. Ma poi mi sono ricordato che a Bogliasco c'erano le due spie del Monaco. Così volevo cambiare. Ma se Ettori avesse fatto lo stesso ragionamento? Insomma, pensa e ripensa, nello spazio di un attimo, ho infine sparato una gran botta al centro: è andata bene». Ricorda da.vicino la scena finale dell'ultimo film di Moretti, «Palombella rossa». Con la differenza sostanziale, che il protagonista di Moretti, tra mille dubbi, il rigore lo sbagliava. Ecco la differenza che passa tra un perdente e uno come Gianluca Vialli. [c. m. 1 Viaill sincere. «Il penalty l'ho cercato, però il fallo c'era davvero»