Gorbaciov furibondo di Enrico Singer

Gorbaciov furibondo Gorbaciov furibondo Telefonata in Estonia: anche voi mi avete fatto perdere le staffe MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Michail Gorbaciov ha lanciato un «avvertimento» anche all'Estonia. L'indipendenza a piccoli passi votata venerdì scorso dal Parlamento di Tallinn non può che seguire la strada appena tracciata a Mosca con la nuova legge sulla secessione dall'Urss. Tutte le «scorciatoie» non costi¬ tuzionali, per il capo del Cremlino, sono illegali e non saranno tollerate. Per questa prima messa in guardia, Gorbaciov ha scelto la via diretta e non troppo formale della telefonata. Ha parlato personalmente con il neo presidente del Soviet Supremo estone, Arnold Ruutel, che ieri ha riferito ai deputati il contenuto della conversazione. Una telefonata non è ancora un ultimatum, ma è la prova che il fronte della crisi baltica si sta allargando. «Gorbaciov è apparso molto irritato per la nostra contestazione di principio del potere sovietico», ha detto Rein Weidemann, che è uno dei dirigenti del Fronte nazionale estone. Secondo lo stesso Ruutel, poi intervistato dalla radio, il capo del Cremlino gli avrebbe detto di avere «completamente perso le staffe», minacciando «misure simili a quelle prese in Lituania» se il Parlamento di Tallinn dovesse applicare la sua politica dei piccoli passi verso il recupero della sovranità perduta con l'annessione del 1940. L'avvertimento all'Estonia è anche un modo per ricordare a tutte le 15 Repubbliche dell'Urss che, ormai, esiste una legge che regola eventuali secessioni. E che questa è l'unica base di partenza. Lo stesso concetto è stato ripetuto anche alla delegazione lituana che ha passato 24 ore a Mosca nel tentativo di avviare un negoziato. Il vice premier del governo indipendentista di Vilnius, Romualdas Ozolas, è rientrato ieri sera in Lituania senza commentare il suo lungo incontro di martedì con Alexandr Yakovlev, membro del Consiglio presidenziale e grande amico di Gorbaciov. Ozolas i ha detto che, prima, deve riferi¬ re i risultati della sua missione al Parlamento lituano che ha trovato, così, un altro motivo per rinviare a oggi la risposta all'ultimatum di Gorbaciov. Ma nella capitale lituana le speranze di poter arrivare finalmente a una trattativa con il Cremlino si sono affievolite. Semmai, è Mosca che insiste adesso sugli «elementi positivi del dialogo» — come ha detto ieri il portavoce Yuri Gremitskikh — per dimostrare che l'Urss non vuole lasciare nulla di intentato per risolvere pacificamente la crisi. E, forse, anche per non turbare la visita negli Usa del ministro degli Esteri, Shevardnadze. Ma se il confronto politico sembra entrato in una fase di stallo, sul terreno la tensione rimane alta. Ieri a Vilnius più di cinquemila anti-indipendentisti hanno manifestato di fronte al Parlamento. E, in Estonia, c'è stato anche un attentato: è stato distrutto con una carica esplosiva un vecchio carro armato T-34 trasformato in monumento ai Caduti sovietici dell'ultima guerra. L'attentato, che non ha fatto vittime, è avvenuto nella notte di martedì a Valga, cittadina del Sud estone. «Alcuni abitanti di Valga sono indignati per l'incidente, altri sono esultanti», commenta l'agenzia Tass. Enrico Singer