«Honecker risparmiava per la Ddr» di E. N.

«Honecker risparmiava per la Ddr» RIVELAZIONI Il contabile del regime a «Die Welt»: il suo tesoro era a disposizione del Paese «Honecker risparmiava per la Ddr» Oltre due miliardi di marchi occidentali erano stati depositati presso una banca di Berlino Est L'ex dittatore aveva fatto accantonare anche 20 tonnellate d'oro temendo lo sfascio economico BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Erich Honecker poteva dispur re di due miliardi e trecento milioni di marchi occidentali, depositati a suo nome sul conto numero 628 della Handesbank. a Berlino Est. E nei forzieri di Stato della Ddr c'erano, a disposizione del leader, oltre venti tonnellate d'oro, per un valore di 490 miliardi di marchi occidentali. Altre somme in valuta pregiata erano depositate su conti in Svizzera, in Austria e nel Lussemburgo. Anche l'ex capo del governo Willy Stoph aveva un «conto operativo» di 250 milioni di marchi. E' Alexander Schalck-Golodkowski, il controverso «tesoriere» del passato regime, a rivelarlo, in un una lunga intervista alla «Welt». La sua tuttavia non è un'accusa; è, piuttosto, una doppia difesa, della sua attività e dell'ex capo del regime tedesco orientale. Schalck-Golodkowski insiste infatti che quel denaro, di cui già s'era parlato senza mai far cifre, non eia un «bene personale» di Honecker ma era, al contrario, una garanzia per lo Stato comunista: i rischi di bancarotta per la Ddr erano «incombenti», a partire dall'83, e in caso di pericolo, il regime poteva ricorrere a quelle riserve di valuta occidentale. Per la stessa ragione, facendo balena¬ re la possibilità di un «alleggerimento» dell'influenza sovietica, Schalck-Golodkowski aveva ottenuto dal governo della Germania Federale un prestito di un miliardo di marchi, nel 1984, aumentato poi di altri 950 milioni. Fra le rovine del regime, Schalck-Golodkowski scappò da Berlino Est nella notte dal 3 al 4 dicembre dell'anno scorso per sottrarsi alla Stasi, la polizia segreta della quale, si dice, faceva parte anche lui e che, sostiene ora nell'intervista alla «Welt», pensava forse ad eliminare un «testimone della bancarotta» della Germania Orientale. All'Ovest lo accusarono, allora, di essersi arricchito grazie a un'attività che lo metteva a contatto con somme enormi e forti tentazioni. Si parlò di un conto svizzero di cento miliardi di marchi a suo nome. «Speculazioni per screditarmi - ribatte - non mi sono arricchito mai, tutto è stato sempre legale». Le sue attività, insiste nell'intervista, erano state autorizzate con due decreti del governo, nel '66 e poi nel '72, e il denaro messo insieme grazie ai prestiti «non venne mai usato a scopi criminali», ma al contrario con ottimo profitto per il Paese: gli interessi erano stati investiti nell'industria leggera e impiegati per ristrutturare grandi alberghi nella Ddr. [e. n.]

Persone citate: Alexander Schalck-golodkowski, Erich Honecker, Honecker, Willy Stoph