Ecco il piano militare anti-clandestini

Ecco il piano militare anti-clandestini Da controllare 12 mila chilometri di frontiera, Martinazzoli: «Nessuna pregiudiziale» Ecco il piano militare anti-clandestini Allo studio, sarà presentato al ministro della Difesa ROMA. Lo Stato maggiore dice di essere pronto a difendere le frontiere dall'assalto degli immigrati clandestini, come proposto dal vicepresidente del Consiglio Claudio Martelli, e sta già valutando, su richiesta del ministro della Difesa, un piano per l'intervento delle Forze armate, da sottoporre a Martinazzoli prima del Consiglio dei ministri di venerdì. L'iniziativa di Martelli, avanzata durante un'intervista al Tgl martedì, ha comunque colto di sorpresa i vertici della Difesa, occupati in questi giorni con l'insediamento del nuovo Capo di Stato maggiore Domenico Cordone, che il primo aprile ha sostituito l'ammiraglio Mario Porta. Il generale Cordone non ha voluto commentare personalmente la proposta, ma nel suo entourage non sono emerse obiezioni sostanziali all'uso delle forze armate per assistere pulizia, carabinieri c Guardia di Finanza Negli ambienti militari, tuttavia, ci si interroga sull'efficacia di un intervento delle forze armale per rendere meno porosi i dodicimila chilometri di frontiere «Potrebbe avere un effetto di dissuasione», riconoscono allo Stato maggiore dell'Esordio, «rna e francamente difficile un maginarr che possa nsolvi-re il problema» Le proposta, che sarà presentai* da Martelli al prossimo Consiglio dei ministri ed ha già suscitato reazioni contrastanti anche all'interno della maggioranza, è nata dopo che il prefetto Parisi aveva fatto presente al governo l'inadeguatezza degli organici della polizia per far fronte all'invasione dei clandestini. Allo Stato maggiore dell'Esercito fanno notare che distogliere decine di migliaia di truppe dall'addestramento militare per un breve periodo non dovrebbe creare problemi particolari. Anzi - aggiungono - è un'operazione che già viene efettuata in occasione delle consultazioni elettorali, per garantire la protezione dei seggi. «Ma anche se fossero dislocali cinquantamila soldati lungo le frontiere per assistere le forze dell'ordine - sostengono ufficiali dell'Esercito - sarebbe difficilissimo garantire l'unper-, meabilità dei confini». E fanno l'esempio dogli Stati Uniti, dove il dislocamento di truppe lungo il confine con ilMcssico per arginare l'ondata migratoria si è rivelata inefficace a lungo termine, anche se per qualche mese il flusso era effettivamente diminuito. Comunque - aggiungono - nel Nord Est i soldati sono già addestrati per fare il pattugliamento delle frontiere e potrebbero dunque integrarsi senza difficolta tra le forze dell'ordine destinate al controllo dei validi! Ma il problema principale ri¬ guarda la protezione degli ottomila chilometri di costa. Del resto il ministro della Difesa Mino Martinazzoli, che ieri non ha voluto sbilanciarsi limitandosi a dire che da parte sua «non c'è niente di pregiudiziale» contro la proposta, ha aggiunto che la Marina militare «dovrebbe essere la più interessata» da questa iniziativa. Allo Stato maggiore della Marina affermano che la flotta «leggera» - pattugliatori, fregate, corvette - potrebbe essere impegnate in azioni di controllo e di intercettazione delle navi sospettate di avere a bordo emigrati clandestini. La Guardia costiera e la Guardia di Finanza — aggiungono alla Marina — potrebbero continuare ad occuparsi dei controlli più sotto-costa, lasciando alla flotta militare il compito di vigilare gli spazi di mare più a largo. Anche l'Aeronautica militare è pronta a contribuire alla difesa delle frontiere se ci sarà una richiesta specifica del governo. L'azione dell'Arma azzurra si svolgerebbe in stretto contatto con la Marina, come già avviene per azioni di ricognizione e di controllo della superficie del mare. L'Aeronautica è tra l'altro dolala di velivoli da pattugliamento come gli Atlantic, particolarmente adeguati per verifiche a medio e lungo raggio. ^mlr^l (jj ftohilant "*n extracornun'tar'0 scr,ve I* sua rivendicazione: i punti più caldi dell'immigrazione clandestina sono la frontiera con la Jugoslavia, le coste siciliane e quelle pugliesi

Persone citate: Claudio Martelli, Cordone, Domenico Cordone, La Guardia, Mario Porta, Martinazzoli, Mino Martinazzoli, Parisi

Luoghi citati: Jugoslavia, Roma, Stati Uniti