«I nostri amici uccisi dal Tir impazzito»

«I nostri amici uccisi dal Tir impazzito» Un'altra gita si trasforma in tragedia suU Autosole: morti due studenti napoletani di tredici anni «I nostri amici uccisi dal Tir impazzito» // camion in sorpasso ha scavalcato la carreggiata I ragazzi feriti, ci è venuto addosso come una bomba CEPPANO DAL NOSTRO INVIATO Un'altra gita scolastica che si trasforma in dramma, ancora morti in un pullman di studen ti. E' successo ieri mattina sul l'autostrada A2 Roma Napoli, la stessa dove venerdì scorso avevano trovato la morte uno studente e il preside di una scuola di Urbania. Ieri il pullman che trasportava trentacinque alunni e cin que professori di una scuola media di Secondigliano, quartiere alla periferia di Napoli, in Sita a Roma, è stalo speronato a un Tir impazzito Anche Suesta volta le vittime sono ue: Maria Di Girolamo e Antonio Borruso. tredici anni. Fra cruentavano la terza inedia del 1 istituto «Gaetano Errico» (sezioni A. C e H). Altri sedici ragazzi sono rimasti leggermente feriti. Sono tornali in serata a Napoli, accolli dai parenti e dai compagni che per lutto il gioì no li .... .,. no attesi (lavanti alla .scuola Il conducente del Tir, Albci io Savignano, 22 anni di Tei ni, è ricoveralo nell'ospedale di Ce pruno per una trauma ad una spalla Pallido, doloi aule, ha raccontalo la sua versione del l'incidente avvenuto al chilo metro 6S3 fra i Caselli di Fonti: corvo e Coprano Ha tentato un sorpasso, ma ha perso li irollo del mezzo che. duello verso Sud, ha invaso la carreggiata opposta schiantandosi contro il torpedone. «Non è stata colpa mia - ha aggiunto : ho visto un'auto e un camion fermi sulla corsia a destra. Ho frenato, ma è stato tutto inutile». La polizia conferma il racconto dell'autotrasporatore: il conducente dell'altro Tir era stato costretto a fermarsi per un guasto al motore, e l'auto era di un amico che lo aveva raggiunto da Ceprano pei aiutarlo. 11 manto stradale reso viscido dalla pioggia e dissestato dai lavori pei la costi uzione della tei za corsia hanno reso impossibile la frenata. Il Tir di Alberto Savignano ha sfondalo il guardrail di sinistra, invadendo la corsia Nord sulla qua le viaggiava il torpedone, che la scuola «Errico» aveva noleggia lo dalla società «Red Bus» di Napoli Alla guida c'era Domenico Rinaldi, uno degli autisti più esperii della dilla «Il bilancio delle vittime •ivi ebbi polulo essere molto più gravo spiega un ispettore ; della polsu ada li conducente i del pullman ha sterzalo a de j stia appena ha visto li Tir velili gli addosso Cosi e riuscito i ad evitare lo scontro frontale» L impatto Ira i due automez ! zi e stalo comunque violentassi ; mo L'aulocano ha speioiialo il . bus Bulla parte poslenoie. Iran ' minando i vetri dei finestrini < squarciando la lamiera. Per Maria Di Girolamo e Antonio Borruso non c'è stato nulla da fare. Occupavano i sedili all'altezza della ruota posteriore sinistra, proprio quella investita dal camion. Ecco il racconto di Vincenzo, studente della terza C, uno dei partecipanti alla gita scolastica: «Dopo l'urto mi sono guardato attorno, confuso. Maria era ancora sul sedile: perdeva sangue, e gli occhi erano chiusi. Mi sono avvicinato, l'ho presa tra le braccia. Allora ho capito che era morta. Antonio era steso sul pavimento, in una posa innaturale. Morto, anche lui». Leggermente feriti, sotto shoc, gli studenti e i loro accompagnatori sono stati portati all'ospedali; di Ceprano. Sono stati dimessi nel pomeriggio, tranne Francesco Russo, che i medici vogliono tenere sotto controllo per altre ventiquattr'ore. La notizia dell'incidente sull'Autostrada del Sole si è diffusa in un baleno a Secondigliano. La scuola «Errico» è stata trasformata in una sorta di centrale operativa, assediata da parenti e amici dei ragazzi che. nel frattempo, dopo essere stati dimessi dall'ospedale, erano stali alloggiati in un albergo di Ceprano. Mancavano solo i genitori delle vittime. «Sono pari liti con un furgone delia poli : zia, vogliono abbracciare i loro morti», diceva tra le lacrime Nicolina Di Muccio, insegnante di francese. Antonio Borruso era un suo alunno: «Era uno dei migliori - mormorava -, lo ricorderò sempre come un bambino intelligente, esuberante, pieno di vita». Nell'aula deserta della terza A un ragazzo piangeva in silenzio, seduto ad un banco: Salvatore Petito, il migliore amico di Antonio. Stringeva tra le mani una foto di : gruppo: una scolaresca davanti all'ingresso degli scavi archeologici di Pompei «Questo era Antonio - ripeteva indicando un alunno sorridente -. Giocavamo insieme a pallone. Era un buon terzino». Anche Salvatore avrebbe voluto partecipare alla gita, ma la madre glielo aveva impedito. «Era preoccupata, diceva che dopo l'incidente della settimana scorsa agli studenti di Urbania non c'era da fidarsi di quella maledetta autostrada». Alle 16,30, un pullman si è fermato davanti alla scuola di Secondigliano. Dalle portiere spalancate sono scesi i ragazzi della terza media, reduci da Ce¬ prano. Molti di loro avevano le braccia e il volto fasciati. Uno di essi aveva lo sguardo fisso nel vuoto. Si chiama Silvio Zarrella. Non dimenticherà mai i pochi attimi in cui si è compiuta la sciagura: «Ero seduto accanto all'autista, quando ho visto il Tir che avanzava contro di noi. Sembrava si muovesse al rallentatore. L'ultima cosa che ricordo è stato un gran botto, come se il bus fosse stato colpito da una bomba». Fulvio IMilone Ecco il Tir che si è scontrato con il pullman dei ragazzi in gita L'autista: «Non è stata colpa mia»