Treni verso una nuova paralisi

Treni verso una nuova paralisi Trasporti nel caos: fermi aerei e traghetti, venerdì a Roma si bloccano autobus e mètro Treni verso una nuova paralisi Schimberni-sindacati, è quasi rottura ROMA. E' quasi rottura tra Schimberni e i sindacati sul rinnovo del contratto dei 220 mila ferrovieri. Il vertice svoltosi ieri tra l'amministratore straordinario delle Ferrovie e le rappresentanze dei lavoratori non soltanto non ha sgombrato il terreno dai molti ostacoli che si erano accumulati nelle ultime settimane (compreso quello dei Cobas), ma ne ha aggiunti altri difficilmente sormontabili. Venerdì ci sarà un'ulteriore verifica: se le posizioni resteranno invariate, si arriverà certamente a uno scontro durissimo e all'inevitabile proclamazione di massicce agitazioni. Tutto ciò mentre l'intero settore dei trasporti è squassato da forti tensioni: i piloti civili dell'Ati continuano ad attuare il loro programma di scioperi a singhiozzo, un piano che potrebbe anche inasprirsi se fallirà il tentativo di trovare un'intesa sui miglioramenti economici. Dalle 11,30 di ieri alle 14,30 di oggi resteranno bloccati i traghetti sullo stretto di Messina e verranno cancellati numerosi treni a lunga percorrenza tra la Sicilia e il continente. Venerdì si fermeranno a Roma autobus, tram e metropolitana, ma ben presto l'offensiva degli autoferrotranvieri per l'applicazione degli aumenti concordati investirà altre dieci fra le maggiori città italiane. Ci sono, al momento, ben poche speranze di evitare la nuova paralisi dell'autotrasporto, programmata per 15 giorni consecutivi a partire dal 14 maggio. Ieri Schimberni ha sorpreso tutti, ribaltando ancora una volta le carte. In un incontro di due ore, convocato nel suo studio di amministratore delegato dell'Editrice Curcio, ha fatto marcia indietro sulla piattaforma contrattuale presentata dai sindacati e da lui giudicata «percorribile» in precedenti colloqui. Ieri è stata considerata troppo onerosa, priva di flessibilità, preclusiva di gratifiche destinate ad incentivare la produttività del personale, troppo esigente nella parte relativa all'informazione sui processi di ristrutturazione. Nel sottofondo, la tendenza a far saltare il contratto collettivo e a privilegiare la conclusione di accordi di qualifica o di mestiere, in particolare per quelle categorie dell'«operativo» che reclamano consistenti riconoscimenti collegati alla professionalità. Sul piano del risanamento aziendale, la preoccupazione maggiore è parsa quella di realizzare al più presto notevoli tagli di posti di lavoro. Per quanto riguarda i Cobas, Schimberni si è detto favorevole a trattative separate, contrastando nettamente la linea sostenuta dalle federazioni trasporti della Cgil e della Uil. Al termine del vertice, il segretario generale della Cisl Marini e il segretrario confederale della Cgil Pizzinato non hanno fatto dichiarazioni, rinviando tutto alla resa dei conti di venerdì. Il leader della Uil Benvenuto si è limitato ad osservare: «Siamo di fronte ad una netta opposizione di Schimberni alle richieste unitarie. E' certo che non ci lasceremo invischiare in incontri tecnici». Qualche chiarimento è stato dato dal segretario generale della Uil-trasporti Aiazzi. «L'amministratore straordinario delle Ferrovie ha precisato - non ha intenzio¬ ne di fare il contratto con noi, e tanto meno con i Cobas. Non soltanto non pensa neppure a dare un milione e mezzo di aumento mensile ai Cobas, ma critica la nostra piattaforma, perché troppo pesante per l'azienda e piena di rigidità. Ciò che gli sta veramente a cuore è tagliare 30 mila posti di lavoro entro il più breve tempo possibile». «Se Schimberni dovesse confermare venerdì le posizioni di ieri ci troveremmo - aggiunge Aiazzi - in assoluta rotta di collisione». Però, secondo la Uil Trasporti, non sarebbe male se nel frattempo maturasse fra i sindacati la consapevolezza dell'utilità di avere venerdì al tavolo pure i Cobas, in modo che essi stessi «possano verificare quanto sono stati inganna ti e strumentalizzati dall'Ente, senza consentire che questo continui a giocare, come ha fatto fino ad nogi, su più tavoli». L'acct è diretto sopratutto alla ^razione Trasporti della Cisi, . :ie persiste nel suo rifiuto a riconoscere ai comitati di base un ruolo contrattuale, ritenendo così di tutelare l'unità dell'intera categoria dei ferrovieri. Infine, i sindacati hanno stigmatizzato una dichiarazione del direttore delle relazioni esterne Gregoretti a favore dei Cobas e di critica ai sindacati, che - ha detto Gregoretti ■ «Schimberni ha cacciato dalla cogestione e che non hanno nemmeno più il consenso dei lavoratori». Schimberni, però, ha precisato di non essere al corrente della sortita del suo portavoce. «Non ho letto i giornali, non ne so nulla». Gian Cario Fossi

Luoghi citati: Messina, Roma, Sicilia