Ciampi: la febbre del debito può guarire di Guido Carli

Ciampi: la febbre del debito può guarire Il governatore di Bankitalia offre a finanzieri e industriali internazionali un quadro insolitamente roseo Ciampi: la febbre del debito può guarire Cirino Pomicino (Bilancio) annuncia misure-tampone Tagli alle spese per 10 mila miliardi e più tasse ROMA. Non abbiate paura a investire in Italia, dice il governatore Carlo Azeglio Ciampi a finanzieri e industriali stranieri fatti convenire a Roma da Business International: l'apparato produttivo è solido, la lira è forte, «l'inflazione sta flettendo»; e si sbilancia fino ad affermare, con inusuale ottimismo, che il riequilibrio della finanza pubblica è «un obiettivo realistico e conseguibile senza grossi traumi». Mentre il ministro del Tesoro Guido Carli si domanda se una più incisiva e rapida riduzione del deficit potrebbe essere ottenuta allargando il consenso politico, Ciampi interviene a chiarire che le misure da prendere non sarebbero particolarmente dolorose, grazie miche alla «robustezza dell'economia reale». Facile concluderne che solo un eccesso di conflittualità politica le impedisce. Intanto, il governo promette per la metà di maggio le misure-tampone necessarie a confermare l'obiettivo di contenimento del deficit per il 1990 {133-135.000 miliardi! Lo ha annuncialo allo stesso convegno il ministro del lutando Paolo Citino Pomicino, parlando poco dopo ti governatore della Manco d'Italia: diecimila miliardi soprattutto in nnvn c i.i>;lt di spese, i- poi in inasprimenti fiscali e tariffar, (co¬ minciati già ieri con 17 lire in più sul gasolio da riscaldamento). Cirino Pomicino ha anche potuto confermare le valutazioni di Ciampi con qualche cifra appena uscita dai suoi uffici: a consuntivo del 1989 il prodotto lordo italiano è cresciuto del 3,2 per cento, e l'occupazione dipendente dello 0,5 per cento; per la prima volta dopo anni le esportazioni, almeno in volume, sono cresciute più delle importazioni. 11 governo ritiene di poter ottenere una crescita economica elevata, tra il 3,3 e il 3,5 per cento, anche in quest'anno e nel prossimo. Ma il vero segnale buono è un altro. La Banca d'Italia, per tradizione e ruolo pòchissimo incline all'ottimismo, spiega che l'ingresso nella banda stretta del sistema monetario europeo sta produccndo buoni risultati, forse imprevisti. «La ripristinata fiducia nella lira dice Ciampi - sta favorendo la convergenza dei nostri tassi di interesse verso i livelli internazionali». Finora la forza della lira è stata causala da tassi di interesse più alti degli altri Paesi, richiesti dalla necessità di finanziare sul mercato un debito pubblico di ammontare spropositato Negli ultimi tempi questa necessità, secondo Ciampi, si e fatta meno pressante, con effetti benefici sull'economia: «Un grado di restrizione monetaria inferiore a quello che l'andamento dell'inflazione interna e lo squilibrio della finanza pubblica altrimenti imporrebbero». La fiducia degli investitori esteri nell'Italia, almeno a livello finanziario (non industriale, come testimonia l'indagine della stessa Business International), è dimostrata dall'ingente afflusso di capitali riscontrato negli ultimi due anni. La progressiva liberalizzazione valutaria non solo non ha causato danni, ma - continua il governatore Ciampi - ha dissolto un «velo grigio» che occultava all'estero un mercato attraente. Sul piano industriale, l'economia italiana acquista in prospettive, aggiunge Ciampi, per la «grande occasione» offerta a tutta l'Europa dell'Ovest dai rivolgimenti nell'Europa dell'Est. Sono dissolti i luoghi comuni di poco tempo fa sull'«europessimismo» o sull'«eurosclerosi». Né la Banca d'Italia sembra troppo temere riflessi inflazionistici dell'unificazione tedesca (spe| eia dopo che la Bundesbank i sembra riuscita a imporre una conversione 2:1 per il marco > della Germania orientale) o { pressioni al rialzo sui tassi di interesse. [s. 1.] Guido Carli, ministro del Tesoro: un governo con maggiore consenso potrebbe forse avviare una manovra più incisiva contro il deficit pubblico

Luoghi citati: Europa, Europa Dell'est, Germania, Italia, Roma