«Non c'è bisogno di nuove sceneggiate»

«Non c'è bisogno di nuove sceneggiate» «Non c'è bisogno di nuove sceneggiate» ROMA. «Un pasticcio»: così Giovanni Goria ha definito la soluzione prospettata dalla maggioranza sulla punibilità del tossicodipendente. Una proposta che sta per essere riportata «nero su bianco» con emendamenti al testo di legge Vassalli-Jervolino e che lo stesso Goria ha anticipato per grandi linee: in pratica il tossicodipendente che incappa nella giustizia, nelle prime due occasioni non sarà soggetto a sanzioni ma verrà indirizzato dal prefetto ad un istituto socio-pedagogico, dove bisognerà convincerlo a sottoporsi ad un programma di recupero. Soltanto alla terza occasione, scatterebbero quell'insieme di sanzioni «non detentive» che verrebbero promosse dal pretore. Sui tempi di approvazione del testo di legge sulla droga, Goria è dell'idea che il ruolino di marcia messo a punto dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio (e che prevede il voto finale entro la nottata di giovedì) «verrà rispettato: tutti ormai conosciamo le rispettive posizioni, speriamo non si debba assistere a nuove sceneggiate». Quindi ha sostenuto che «c'è ancora tempo per cambiare» ed ha nuovamente illustrato il suo pacchetto di proposte di modifica: dalla ridefinizione del concetto di tossicodipendente, al sistema sanzionatorio, alla questione carceraria, alla tesi della terapia obbligata per il drogato: «Se il testo dovesse accogliere le correzioni che ho proposto, il mio giudizio muterebbe; credo però che nella migliore delle ipotesi il problema si sposterà sulla gestione della legge». [Agii

Persone citate: Giovanni Goria, Goria, Jervolino

Luoghi citati: Roma