«L'esercito contro i clandestini»
«L'esercito contro i clandestini» La polizia non basta, per La Malfa è la prova che la nuova legge non funziona «L'esercito contro i clandestini» Proposta di Martelli per controllare le frontiere ROMA. Esercito alle frontiere e lungo le coste, per «difendere» il Paese dall'esercito di clandestini che ogni giorno entrano illegalmente in Italia. La proposta - che riguarda solo gli immigrati abusivi - è stata avanzata dal vicepresidente del Consiglio. Claudio Martelli, nel corso di una intervista al TG1. Martelli, con una successiva nota, ha precisato di essere stato sollecitato in questo senso dalle forze dell'ordine, che non ce la fanno a sostenere l'onda dell'immigrazione clandestina. tNessuna legge - ha spiegato Martelli - è in grado di frenare il fenomeno della clandestinità. Un Paese come il nostro, che ha migliaia di chilometri di coste, non può essere controllato alle frontiere se non si ricorre all'impiego delle forze armate. La polizia da sola non può bastare». L'intervista di Martelli ha immediatamente innescato l'ennesima polemica con i repubblicani, schierati fin dall'i¬ nizio contro la legge, coordinata dal vicepresidente del Consiglio e recentemente approvata in Parlamento, per regolare i flussi di immigrazione. «Dopo aver fatto il guaio - attacca il segretario del pri, Giorgio La Malfa - di una legge che ha attirato i clandestini, si scopre oggi che le forze di polizia non bastano a sorvegliare le frontiere. Dunque aveva ragione chi, come noi, chiedeva di non procedere con tanta fretta e superficialità. Ora si sprecano i pentimenti e le folgorazioni sulla via di Damasco». Malgrado ciò, «La Voce repubblicana» dichiara di condividere «l'ipotesi di impiegare le forze armate lungo le frontiere». «Ma per essere credibile aggiunge - l'Italia dovrebbe chiudere ai nuovi ingressi, come noi chiediamo; dare prova concreta della propria decisione di entrare nel novero dei Paesi che non intendono illudere milioni di immigrati». «Cambiare rotta si può e si deve - prosegue la nota - e del resto l'incoerenza fa bene se è accompagnata dal ravvedimento. Basti pensare che il vicepresidente del Consiglio spinge il suo pentimento fino a lanciare proposte di sorveglianza che rievocano accenti militareschi». La replica di Martelli non s'è fatta attendere e, in serata, Palazzo Chigi ha diffuso una precisazione che, confermando l'ipotesi di adoperare contro gli immigrati clandestini le forze armate a sostegno di quelle di polizia, reagiva alle accuse del pri. «Il dovere di controlli rigorosi alle frontiere per arginare la pressione dei clandestini sottolinea Martelli - fa parte della stessa legge che limita l'immigrazione legale in Italia a chi dispone di un lavoro e di un alloggio, della legge che integra a parità di diritti e di doveri gli immigrati che si regolarizzano». Poi, rivolto a La Malfa: «Che qualcuno se ne accorga in ritardo, mostra solo la superficialità e la strumentalità degli attacchi mossi contro una legge giusta e severa, ingiustamente definita lassiva e permissiva». Secondo la nota di Palazzo Chigi, è stata la stessa polizia a sollecitare il coinvolgimento delle forze annate nel controllo delle frontiere. «E' del tutto coerente con il loro ufficio e corrisponde a precise richieste delle stesse forze dell'ordine sottolinea il vicepresidente del Consiglio - , di fronte a compiti e difficoltà notevolmente accresciuti, che l'esercito possa collaborare con le forze dell'ordine nel controllo delle frontiere». Durante l'intervista al TG1, Martelli ha anche commentato positivamente i risultati dell'applicazione della legge sulla immigrazione. Il vicepresidente del Consiglio ha reso noto che, fino ad oggi, sono stati regolarizzati 140 mila cittadini extracomunitari, mentre circa 15 mila sono stati respinti alla frontiera. Francesco l.a Licata
Persone citate: Claudio Martelli, Giorgio La Malfa, La Malfa
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