Baggio fra i bandisti di Brema?
Baggio fra i bandisti di Brema? Baggio fra i bandisti di Brema? Graziani lascia al suo gioiello libertà d'azione BREMA DAL NOSTRO INVIATO Baggio e Riedle sono le spine nei cuori di Graziani e Rehhagel, allenatori di Fiorentina e Werder Brema. Il puttino e il neo laziale accusano malanni vari alle gambe, ma soprattutto hanno problemi legati al loro immediato futuro. Per entrambi un mondiale di mezzo, un trasferimento in atto. Quasi deciso quello del viola alla Juve, confessato dallo stesso tedesco quello alla corte di Calieri. I due tecnici si sono portati spesso il dito indice alle tempie ieri. «Sono questioni di testa». Che cosa si attende da Baggio il neo allenatore viola? «L'ho visto sereno, abbiamo parlato della sua posizione in campo, è importante che lui sia conscio di giocare nel modo più congeniale alle sue caratteristiche». E ancora, dal neo allenatore: «Molto dipenderà da noi, da come si muoveranno in avanti Baggio, Buso e Nappi che, at¬ tenzione, solo di nome dovranno essere delle punte. Robertino è il nostro Zico, ho sempre pensato a lui così. E non parliamo di questa partita come di un test, di un rilancio da ottenere a tutti i costi, per lui e per il resto della squadra. Abbiamo il vantaggio di chi non ha nulla da perdere. Ma le assenze di Iachini e Dunga ci privano di un altro 30 per cento di chances, contro una delle tre o quattro migliori formazioni d'Europa». Otto Rehhagel è allergico alla primavera, soffre per il raffreddore da fieno, ma appena si tocca il tastc Riedle, scatta come una molla: «Il ragazzo vive un momento particolare, ma è un professionista e deve saper affrontare la situazione delicata. Si tratta di un giovane e come Baggio sente più di altri il peso della responsabilità. Entrambi poi hanno un posto da conquistare ai mondiali. Ho seguito prima gli osanna e poi i dubbi attorno al vostro campione. Non so chi prenderà in conse¬ gna Riedle tra i viola, non dico se sarà Borowka a controllare Baggio, Decideremo, come sempre, durante la gara. Non chiedetemi ora particolari tattici». Scherza Rehhagel, in verità si rende conto che questo Werder capace di triturare il Napoli (32 al San Paolo, 5-1 nel ritorno) non dovrebbe aver problemi a schiacciare la Fiorentina. «E' vero, i viola non hanno neppure Maradona, ma c'è sempre Baggio. Comunque in Europa è tutto diverso, ogni partita ha le sue leggi e neppure noi siamo dei computer anche se qualcuno lo vuol far credere. I miei ragazzi si caricano quando devono affrontare una squadra mai incontrata, ma così, mi pare, è anche per la Fiorentina; la classifica dei nostri rivali deve essere sbagliata se hanno eliminato dalla Coppa Atletico Madrid e Dinamo Kiev». Anche Graziani, ovviamente, s'è domandato spesso perché i viola hanno avuto due facce nell'arco di questa stagione. Stasera gli si dovrebbe offrire quella migliore, per iniziare un mese d'inferno. «Mia moglie Susanna teme che alla fine ad uscirne male sarò solo io - confida l'ex bomber granata e azzurro -, ma per me un allenatore conta solo al 20 per cento. Il resto lo fanno i giocatori. Tra l'altro devo ringraziare Giorgi, ci siamo parlati, mi ha fatto i più sinceri auguri per questa avventura. Voglio trasmettere il mio entusiasmo, migliorare qualcosina se riuscirò, ma per uscire vincitori da questa situazione occorre far gruppo, ritrovare la stima l'uno con l'altro. E se i ragazzi avranno compreso i miei primi discorsi, magari qualche intendimento può tramutarsi fin da stasera in una piccola realtà. Sarebbe stato meglio non vedere le cassette del Werder, non sentire la relazione di Bardin, ma non partiamo battuti». E per esorcizzare questi tedeschi, nella tana del lupo Graziani prenderà a modello Becken- bauer: «Seguirò la partita in piedi». Non crediamo che questo particolare possa spaventare Rehhagel che di Graziani ricorda con ima sottile vena ironica... «quel rigore sbagliato nella finale di Coppa Campioni tra Liverpool e Roma». Franco Battolato Delicato esordio per Graziani in panchina: il tecnico chiede alla squadra di nun sbilanciarsi e far blocco attorno a Baggio per rimediare alle pesanti assenze di Dunga e lachini
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