«Ho visto il mio amico morire»

«Ho visto il mio amico morire» «L'autista del pullman ci sembrava stanco», l'uomo interrogato a lungo «Ho visto il mio amico morire» I ragazzi raccontano l'incidente di Napoli NAPOLI. Il pullman sventrato è capovolto sull'asfalto. Tra lamiere e vetri rotti spuntano le borse dei ragazzi, un giubbotto, la cuffietta dello stereo impigliata in un sedile. Qualcuno ha coperto il corpo sfigurato di un uomo: è il preside dell'istituto di Urbania in gita con i suoi allievi che ora guardano la scena con la faccia pallida di chi ha fatto un brutto sogno. Sono rimasti in pochi nel luogo dell'incidente: tutti gli altri sono stati portati via dalle ambulanze. Quelli più gravi restano in ospedale, i lóro compagni e gli insegnanti arrivano a gruppetti nel salone della scuola degli Allievi di polizia di Caserta. Silvio Bruscaglia ha 17 anni ed è toccato a lui, l'unico ad averne la forza, riconoscere l'amico morto, Alessandro Dini, più giovane di due anni. «No, non era mio vicino di banco - mormora asciugandosi gli occhi con una mano - ma eravamo nella stessa classe, la 2a B, e lo vedevo anche fuori della scuola, la sera al bar, i pomeriggi a passeggiare. Adesso l'ho visto morire...». Nella grande stanza giovani poliziotti cercano di consolare quei ragazzi spauriti che lo choc lascia senza parole. Tra di loro c'è una delle professoresse che accompagnava la comitiva. Ottavia Passini, 40 anni, ha due ferite alla fronte, trema al ricordo e piange quando riconosce in uno degli studenti che le si stringono attorno un suo alunno. «Ho sentito un botto tremendo - racconta - e poi il pullman^che si piegava su se stesso. Sono riuscita a sgusciare fuori e così hanno fatto quelli che potevano, quelli che non erano rimasti intrappolati. Ci siamo radunati sulla banchina per evitare di essere investiti dalle auto che arrivavano e abbiamo aspettato i soccorsi». Alessandro? «L'ho visto andare avanti e indietro nel corridoio del bus - dice un compagno -, non stava mai fermo... Forse era in piedi quando è avvenuto l'incidente, forse per questo non si è salvato». Nessuno sa ricostruire con certezza quei minuti che hanno preceduto l'impatto del pullman contro il guard-rail. Marco Di Domenico, 16 anni, mastica meccanicamente un panino: è un ragazzo alto e forte, ma ha negli occhi la paura. «Stavo giocando a carte - racconta - nella parte centrale, dove ci sono i tavolini. Il mezzo si è bloccato all'improvviso, mi sono trovato i miei compagni addosso, ho cercato di aiutarli, ma non ci riuscivo...». Tutti cercano noti¬ zie dei compagni ricoverati e soprattutto di Pietro Rossi e Filippo Fantini, le cui condizioni sono ritenute preoccupanti: il primo è in coma per un trauma cranico, l'altro ha una lesione alla colonna vertebrale. Di loro si è informata anche il sindaco di Urbania, Ebe Biagetti. Da Urbania la comitiva era partita poco dopo le tre di notte. Su quel pullman «Gran Turismo» sono saliti in 63: 55 studenti, 4 professori, il figlio di uno di essi, il preside con la moglie e la figlia. Il capo dell'isti¬ tuto, Giuseppe Tumminello, ha preso posto accanto all'autista e questo probabilmente gli è costato la vita. L'arrivo a Caserta era previsto alle 10. Nel programma del viaggio, organizzato da un'agenzia del paese marchigiano, erano inserite una visita agli scavi di Pompei ed una sosta a Meta di Sorrento dove la comitiva avrebbe dovuto pernottare al «Blu Village». E per stamane, la tappa più attesa: un'escursione a Capri prima del rientro da Napoli. A casa i genitori li attendevano per la mez¬ zanotte, ma su di loro è piombata come un fulmine la notizia dell'incidente. Perché la gita si è conclusa tragicamente? Gli studenti non sanno spiegare, i racconti sono confusi, ma molti insistono su di un particolare: «L'autista sembrava stanco - dicono -, a quanto sappiamo era appena tornato da Rimini quando siamo partiti da Urbania». A carico del conducente, però, non è finora emerso nulla, anche se l'uomo è stato interrogato a lungo dalla polizia stradale e resta a disposizione degli inquirenti. Ma tra le circostanze che potrebbero aver favorito l'incidente ci sono anche le caratteristiche del tratto autostradale tra San Vittore e Caianello dove sono in corso da tempo i lavori per la realizzazione della terza corsia. Lo scorso anno un analogo episodio avvenne nello stesso punto, ma fortunatamente con conseguenze meno drammatiche: un pullman con a bordo 32 ragazzi in gita tamponò un autocarro fermo sulla corsia d'emergenza: 32 studenti feriti. E appena poche settimane fa un tamponamento ha coinvolto oltre 40 veicoli provocando 10 feriti. Mariella Cirillo Il pullman che portava in gita a Capri la scolaresca di Urbania si è rovesciato sul guard-rail in cemento dell'Autostrada Roma-Napoli, all'altezza di Capua

Persone citate: Alessandro Dini, Biagetti, Capua, Di Domenico, Filippo Fantini, Giuseppe Tumminello, Mariella Cirillo, Ottavia Passini, Pietro Rossi, Silvio Bruscaglia