Sulla banca SpA è ancora scontro di Guido Carli

Sulla banca SpA è ancora scontro Prima scoppia la polemica sulla «trasparenza», poi in aula manca il numero legale Sulla banca SpA è ancora scontro La Camera vota oggi il progetto-Amato ROMA. L'assemblea di Montecitorio ha deciso ieri sera con voto per alzata di mano di rinviare a stamane l'esame del disegno di legge Amato sulle banche pubbliche che dovrà definire le regole per trasformare le banche in tante SpA. Fino a ieri sera la Camera aveva approvato i primi cinque articoli del provvedimento (in tutto sono sette), respingendo tutte le proposte di modifica fatte dalle opposizioni ad esclusione di alcuni aggiustamenti che sono stati avallati con il consenso del governo e della maggioranza. L' iniziativa di rinviare l'esame della legge è partita.dal presidente dei deputati socialisti Nicola Capria che ha sottolineato l'esigenza di approvare un altro provvedimento sulle modalità di elezione dei componenti togati del consiglio superiore della magistratura. Contro questa proposta si sono pronunciate le opposizioni di sinistra. L'assemblea è quindi passata all' esame delle norme sul Csm, ma alla prima votazione sugli emendamenti è mancato il numero legale. Quella che doveva essere la giornata di gloria per il provvedimento che consente di trasformare degli istituti di credito speciale in Spa e stanzia 1800 miliardi per ricapitalizzare la Bnl e i banchi meridionali (Banco di Napoli, Banco di Sicilia) si è trasformata in un campo di battaglia. Tra il socialista Franco Piro, presidente della commissione Finanze, lo stesso gruppo del psi e gli altri partiti della maggioranza, nel corso delle votazioni, sono esplosi forti contrasti; e Piro si è dimesso. Più che per l'esito del voto, che bocciava il suo emendamento tendente ad adeguare la qualità dei servizi bancari allo standard europeo sotto il profilo della «trasparenza» nelle operazioni di credito ordinario, il presidente della commissione Finanze se l'è presa con il suo partito, oltre che con il governo e la maggioranza tutta, perchè una riunione di maggioranza, l'altra sera, aveva prodotto un parere contrario al suo emendamento senza che lui ne fosse stato avvertito. L'emendamento-Piro sulla «glasnost» bancaria è stato respinto con 215 no e 150 sì. Dopo il voto Piro ha preso la parola per fatto personale, ha parlato di fatti molto gravi, ha invitato il suo gruppo a smentire il relatore de Grillo ed ha annunciato le sue dimissioni da deputato. Piro intendeva riprendere con il suo emendamento i contenuti di una vecchia proposta di legge giudicando insoddisfacente l'autoregolamentazione che le banche si erano date sulla trasparenza. Il sottosegretario Sacconi, socialista, ha invitato Piro a ritirare l'emendamento assicurandolo sulla volontà del governo di un esame autonomo della legge sulla «glasnost» rispetto al disegno di legge Amato. L'atmosfera si è scaldata quando il relatore Grillo (de) ha detto in aula che l'altra sera c'era stata una riunione di maggioranza alla quale avevano partecipato i rappresentanti del gruppo del psi che si erano detti d'accordo nel non votare l'emendamento Piro. Nel suo intervento a sostegno dell'emendamento, Piro aveva affermato: «Ha agito finora la lobby bancaria delle banche più stupide del nostro Paese dal momento che una banca intelligente utilizza la trasparenza e non la teme in quanto essa è la condizione della concorrenza... Siamo di fronte ad un tasso di furbizia delle banche italiane che la liberalizzazione valutaria spazzerà via. La previsione da me suggerita non costa niente, non apre buchi nel bilancio, apre un principio di «glasnost» e di perestrojka: belle parole in russo, applichiamole anche alle banche italiane». Sui contrasti emersi ieri era già intervenuto l'altra sera il ministro del Tesoro Guido Carli. Nel «merito», aveva detto, il governo «consente» ai suggeriménti di Piro, ma, aveva aggiunto, se è vero che «il provvedimento è urgente, è inopportuno appesantirlo con troppe disposizioni che non possono trovare posto altrove», [r.e.s] Il ministro Guido Carli

Persone citate: Franco Piro, Guido Carli, Nicola Capria, Piro, Sacconi

Luoghi citati: Roma, Sicilia