Arrivava dalla Svizzera l'arsenale della mafia

Arrivava dalla Svizzera l'arsenale della mafia Milano, quattro arresti per traffico d'armi Arrivava dalla Svizzera l'arsenale della mafia MILANO. Compravano armi in Svizzera, nei negozi, senza permessi né denunce. Poi le portavano in Italia e rifornivano mafia e camorra. Mitragliette, fucili, pistole e munizioni acquistati in Ganton Ticino e passati clandestinamente oltre la frontiera sono stati sequestrati dalla polizia in diverse città (Milano, Como, Verona, Pavia, Sondrio, Varese, Torino, Vicenza, Reggio Calabria e Catanzaro), a conclusione di un'indagine a vasto raggio su un traffico d'armi tra la Svizzera e l'Italia. L'operazione è stata portata a termine dalla Digos di Milano, che l'altra notte ha arrestato quattro persone. Altre ventiquattro, che avevano acquistato armi in Svizzera e sono sospettate di aver fatto da corrieri, sono state denunciate. Secondo il dirigente della Digos di Milano, Achille Serra, almeno 200 armi (tra cui un cen¬ tinaio di mitragliatori Kalashnikov e Specte») comprate fra Lugano e Locarno grazie alla legislazione ticinese, che non richiede l'autorizzazione per l'acquisto di armi «lunghe», sono state fatte entrare in Italia negli ultimi 5-6 mesi. Gli investigatori sono certi di aver «tagliato» con questa operazione un canale di rifornimento della criminalità organizzata. Parte delle armi sarebbero infatti finite nelle mani della mafia, parte sarebbero state destinate alla malavita locale. Due gli arrestati di cui sono stati resi noti i nomi: Umberto Scalise di venticinque anni, di Petilia Policastro (in provincia di Catanzaro), che ha precedenti per associazione per delinquere di stampo mafioso e rapina, e Vittorio Boniforti di ventinove anni, milanese, incensurato. La polizia ha sequestrato numerose armi nelle loro abitazioni. [Ansa]

Persone citate: Achille Serra, Locarno, Umberto Scalise