Mondadori, un sì per De Benedetti di Valeria Sacchi

Mondadori, un sì per De Benedetti Il giudice ha sospeso il patto di sindacato delTAmef, società che controlla il gruppo Mondadori, un sì per De Benedetti La Cir: ora Fininvest non controlla più Segrate MILANO. Giuseppe Castellini, giudice del tribunale di Milano, ha ieri sospeso l'efficacia del patto di sindacato dell'Amef, la finanziaria che controlla la Mondadori. Non solo: ha anche stabilito che la Siref, la fiduciaria nella quale erano depositate tutte le azioni Amef sindacate, restituisca i titoli sia alla Cir che a Jody Vender. E' la seconda vittoria legale di Giovanni Panzarini, l'avvocato che, per conto della Cir, era già riuscito ad ottenere il sequestro delle azioni Amef di proprietà dei Formenton. E' anche un buon punto a favore dell'azionista De Benedetti, che negli ultimi mesi in Mondadori aveva dovuto battere in ritirata. Ieri, la vicenda Mondadori ha virato di bordo: la sospensione del patto rimette in discussione le maggioranze all'interno dell'Amef e, di riflesso, potrebbe arrivare a modificare il consiglio stesso della Mondadori. Spiega Corrado Passera, direttore generale della Cir e consigliere di Amef: «Con il decreto di sospensione del patto, è successo che Fininvest ha perso il controllo della Mondadori, in quanto non può più contare su quel meccanismo perverso che si era creato nel sindacato, che rendeva possibile usare le azioni della Cir contro la Cir, e controllare la Mondadori attraverso una minoranza. Ora l'ago della bilancia nelle assemblee Amef torna ad essere il tribunale. Questo consentirà di tornare ad un equilibrio gestionale del gruppo, fino ai risultati dell'arbitrato». E le trattative con Fininvest? «Siamo come sempre disponibili, ma ora -guardiamo soprattutto alle prossime scadenze: l'assemblea straordinaria e l'arbitrato sul contratto tra Cir e Formenton». Più cauti i commenti di parte Fininvest: «Prendiamo atto dell'ordinanza. Il giudice ha disposto la restituzione dei titoli alla Cir. Non vedo altro» dice Vittorio Dotti, legale di Fininvest e consigliere di Amef. «Ho letto velocemente l'ordinanza, la rispetto anche se, ovviamente, dissento. A mio avviso, è una posizione contraria alla più moderna dottrina giuridica italiana, un atteggiamento di 40 anni fa». Questa decisione può rendere più difficili le trattative? «Non credo, nel senso che le trattative non possono dipen¬ dere da fatti episodici». Aggiunge Fedele Confalonieri, presidente di Amef: «Più che di trattative, bisogna parlare di volontà di trattare. Questa esiste ed è già stata individuata la sede istituzionale, Mediobanca. Del resto, anche il presidente della Repubblica, Cossiga, ha fatto un richiamo molto preciso a non personalizzare le guerre di bottega». Il primo appuntamento nel quale si confronteranno le posizioni dei due grandi avversari, Cir e Fininvest, alla luce del¬ l'ordinanza di ieri, è già fissato: il 23 aprile è convocata (su' richiesta Cir) un'assemblea di Amef per discutere un nuovo consiglio. La decisione di Castellini, svincolando i membri del patto dalle regole del sindacato, riporterà le decisioni e i giochi delle maggioranze nella assemblea. La Cir chiederà un nuovo consiglio che rispetti le proporzioni azionarie, e nel quale anche Renzo Polverini, il custode giudiziario nominato a suo tempo da Clemente Papi (che porta il 25% di azioni Amef dei Formenton, e che già nella precedente assemblea aveva chiesto un posto in consiglio, senza averlo) dovrà essere rappresentato. Se passerà questa linea, la maggioranza Berlusconi-Formenton verrà ridimensionata. Ieri pomeriggio, intanto, si è riunito il consiglio di Amef, per dare indicazioni al presidente per la straordinaria di fine settimana, ed è stata chiamata dall'ospedale dove lavori, Cristina Formenton, perché mancava il numero legale. Il consiglio ha, naturalmente, dato mandato a Confalonieri di votare a favore della proposta di aumento di capitale Fininvest e contro la proposta Cir. Su questa assemblea pende, come incognita, la posizione di Renzo Polverini, il custode giudiziario cui Papi aveva affidato (oltre al 25% di Amef dei Formenton) anche 8,5 milioni di titoli privilegiati Mondadori di proprietà della Cir. Interesse di Cir sarebbe che Polverini non si presentasse in prima convocazione (venerdì), ma in seconda (sabato), e che si astenesse o votasse con Cir. In seconda convocazione, infatti, la Cir è in grado di far passare la sua operazione, indipendentemente dal voto del custode. In prima convocazione, viceversa, Polverini è determinante per far pendere la bilancia a favore di Fininvest o di Cir e, nel caso di astensione, può congelare entrambe le proposte. Cosa deciderà il tribunale? Teoricamente, dal momento che rappresenta azioni di proprietà Cir, Polverini dovrebbe preoccuparsi di non danneggiare questo azionista, come a suo tempo, in sede Amef, dove rappresentava i Formenton, non ostacolò le loro volontà. Valeria Sacchi Contro De Benedetti (foto sopra), Berlusconi non potrà far valere il patto Amef, società che ha il 50,3% del pacchetto di Mondadori. A fianco le quote dei due schieramenti

Luoghi citati: Fininvest, Milano, Segrate