Rainey domina la 500 ma Cadalora dimostra d'essere pronto al titolo

Rainey domina la 500 ma Cadalora dimostra d'essere pronto al titolo Nel G. P. motociclistico di Suzuka Rainey domina la 500 ma Cadalora dimostra d'essere pronto al titolo Il Gran Premio del Giappone ha permesso una prima valutazione della forza dei team e del livello di preparazione dei piloti. In primo piano Rainey, che ha dominato la 500: l'americano, sotto la guida di Roberts, ha corso meravigliosamente. Sembrava di assistere alle gare dell'85 quando Spencer «uccideva» le corse. Se bisogna dare un «10» a Rainey, una lode va al nostro Cadalora. Luca ha fatto l'«en plein» nella 250 dimostrando di essere finalmente maturato come pilota. E' pronto a vincere il titolo. La sua gara è stata un esempio di tatticismo perfetto. Cadalora ha eliminato, involontariamente, l'avversario numero uno: John Kocinski. Dopo il via Cadalora ha sbandato, l'americano, per non finirgli addosso, ha frenato ed è stato tamponato. Nell'urto si schiacciava il tubo di scarico della moto di Kocinski che si fermava subito ai box. Però, non è stato Kocinski il più sfortunato della giornata, a batterlo ci ha pensato Eddy Lawson. Il campione del mondo, mentre era in piena bagarre per la conquista della seconda posizione, si è trovato gambe all'aria. Causa la moto di Doohan. L'australiano, scivolato per un problema ai freni anteriori, è finito su Lawson che si è rialzato da terra con il malleolo della gamba sinistra fratturato. Pare che il pilota della Yamaha possa correre negli Usa. Male le Case italiane. In casa Cagiva si sono ritirati Haslam (rottura della frizione), Barros (surriscaldamento del motore) e Mamòla (serbatoio del carburante). Bilancio in rosso anche all'Apri li a : De Radigues è caduto, rompendosi lo scafoide della mano. Lavado ad un giro dalla fine, mentre era in tredicesima posizione, ha grippato e Reggiani, dopo aver recuperato diverse posizioni, si è scontrato con Eckl, finendo 19°. Si è visto a Suzuka che i piloti giapponesi sono dei veri e propri kamikaze. Non conoscono i propri limiti e pur di mettersi in mostra sulla pista di casa si sono quasi tutti autoeliminati con una serie di cadute anche acrobatiche. A parte qualche osso rotto niente di grave. Quelli che sono riusciti a tagliare il traguardo sono andati a punti. Fortunatamente la maggioranza non disputerà altre gare mondiali. Parliamo invece di fortuna: molta ne hanno avuta Gardner e Schwantz. I due, in piena bagarre a pochi metri dall'arrivo, si toccavano, ovvero Schwantz in curva tamponava il rivale che riusciva a mantenersi in piedi. Il texano scivolava ma prima ancora dell'arrivo degli altri riusciva a risalire in sella e a concludere terzo. Un bravo al sedicenne Capirossi al suo primo appuntamento iridato è finito sesto, primo degli italiani. Giorgio Bungaro

Luoghi citati: Giappone, Usa