Cerezo non si arrende: «Tornerò» di Bruno Bernardi

Cerezo non si arrende: «Tornerò» SAMPDORIA Il brasiliano spera nel rinnovo del contratto, comunque resterà nel nostro Paese Cerezo non si arrende: «Tornerò» Operato al ginocchio sinistro, fermo tre mesi GENOVA DAL NOSTRO INVIATO Toninho Cerezo, operato ieri pomeriggio ai legamenti collaterali mediali del ginocchio sinistro, ha chiuso la stagione e, probabilmente, anche la sua avventura genovese a meno che il presidente Mantovani gli proponga un altro anno di contratto. L'incidente è meno grave di quanto si temeva, poiché non sono interessati il legamento crociato ed il menisco: la carriera non è compromessa. ' La prognosi è di tre mesi: per trenta giorni dovrà portare un gambaletto di gesso e rimanere a riposo assoluto. Il brasiliano compirà tra un mese 35 anni e vuole continuare a giocare per altri due campionati ma difficilmente la Sampdoria gli rinnoverà il contratto sino al '92. In questo caso, Cerezo spera di trovare un ingaggio, magari in una neo promossa, come accadde al suo connazionale Junior con il Pescara. L'esperienza è tantissima, la classe è intatta e ha dimostrato di saper giostrare sia a centrocampo che alle spalle della difesa come libero. Roberto Mancini, negli spogliatoi di Bologna, ha perorato la conferma del compagno dicendo che Cerezo «si è infortunato con la maglia blucerchiata e non con un'altra». E' accaduto al 2' per evitare un gol che pareva fatto: nell'incrociare la gamba (intervento sul quale i rossoblu hanno reclamato il rigore) di Ivano Bonetti, che stava per dare il colpo risolutore al bellissimo assist di Bruno Giordano, Cerezo ha subito la grave lesione al ginocchio. Dopo le prime cure è tornato in campo, ma al 7' s'è arreso chiedendo il cambio. Con un gesto simpatico, prima di rientrare negli spogliatoi, s'è sfilato la maglia consegnandola, come gli aveva promesso, a Gigi Maifredi che ci teneva a metterla nella sua collezione. Più tardi ha lasciato lo stadio in barella sforzandosi di sorridere: «Per favore, non abbandonatemi. Tornerò a giocare». Questo è certo. Lo ha detto anche il prof. Andrea Chiapuzzo, medico sociale della Sampdoria, dopo l'intervento avvenuto ieri pomeriggio alla clinica Montallegro: «Riconsegno alla società un giocatore perfettamente sano e funzionale che, in luglio, potrà riprendere normalmente la preparazione: ha un fisico giovanile. Per il resto non tocca a me decidere». Oggi, in una conferenza-stampa, Cerezo parlerà del suo futuro. Di recente aveva manifestato il desiderio di rimanere alla Sampdoria. «In caso contrario, andrò da qualche altra parte, ovviamente punto su una squadra italiana di Serie A», diceva Cerezo che nel '73, in Brasile, debuttò diciottenne nella massima divisione nelle file dell'Atletico Mineiro di Belo Horizonte. Ora aspetta da Mantovani notizie sul suo avvenire. Quello immediato della Samp è meno incerto, anche se l'assenza di Cerezo si farà sentire in Coppa delle Coppe, l'unico obiettivo dei blucerchiati dopo la sconfitta di Bologna che ha spento le ultime illusioni di rientrare nella corsa scudetto. «Più che a calcio, i bolognesi hanno calciato l'uomo», ha protestato Boskov. In compenso già il 3 aprile a Montercarlo nell'anticipo con il Monaco (a Bologna c'era Arsene Wengler, tecnico monegasco, che reputa favorita la Sampdoria anche senza Cerezo ma avverte che per la sua squadra, la storica semifinale rappresenta «la partita della vita sebbene in casa non disporremo di Hoddle e di Hateley») potrà contare su Vialli e Mancini. Il primo, che nella sua trasmissione tv in onda stasera avrà come ospite un altro grande malato, Gullit, sarà finalmente in piena efficienza. Il secondo, che ha dato «forfait» in Nazionale a causa di una distorsione alla caviglia destra (per colpa della quale ha fallito la grande occasione di pareggiare il gol di Giordano) è recuperabile e, come regalo di nozze (fissate a Genova il 30 aprile), vuole la finalissima. Bruno Bernardi

Luoghi citati: Bologna, Brasile, Genova, Monaco