«Tacchella, sequestro annunciato» di Giuliano Marchesini

«Tacchella, sequestro annunciato» L'uomo fu arrestato a settembre, la polizia avrebbe avvisato subito i colleghi italiani «Tacchella, sequestro annunciato» Bandito preso in Svizzera con l'indirizzo di Patrizia VERONA DAL NOSTRO INVIATO Si sapeva che Patrizia Tacchella stava per èssere rapita? Così risulterebbe dalle notizie secondo le quali un uomo arrestato in Svizzera avrebbe avuto in tasca dei foglietti con indirizzo, numero di telefono e abitudini dei proprietari della «Carrera». Angela Barbaglio, sostituto procuratore della Repubblica, risponde asciutta: «Effettivamente, ci sono state delle segnalazioni da parte degli inquirenti svizzeri, a proposito di un fatto accaduto a Locarno. Niente, comunque, che riguardi il sequestro di Patrizia». Anche in Questura cadono dalle nuvole. Un funzionario, che appare alquanto seccato, dice che quelle che circolano «sono soltanto fantasie. La verità è che finora su questo rapimento non è venuto fuori nulla». E al comando dei carabinieri le risposte non sono diverse: «Noi siamo venuti a conoscenza . dell'operazione condotta dalla polizia elvetica. Ma è normale: in questi casi, si avvertono le forze dell'ordine italiane, che potrebbero aver interesse a svolgere indagini su altri episodi. Tutto qui. Non sappiamo se quell'uomo abbia avuto in tasca dei foglietti. Comunque, non ci risulta che siano stati trovati appunti che si riferiscano alla famiglia Tacchella». Imerio Tacchella, il padre di Patrizia, pare smarrito: «Que- sta storia l'ho appresa soltanto dai giornali. Adesso ho bisogno di documentarmi, di capirci qualcosa. Nessuno, finora, mi ha dato qualche informazione. Aspetto: spero di poter parlare presto con gli inquirenti. Mi spiegheranno loro come è questa faccenda. Intanto, non mi pronuncio. Io so soltanto che da tanti giorni i rapitori di mia figlia non si fanno vivi». Sul sequestro di Patrizia, adesso, c'è questo giallo che viene dalla Svizzera. Le notizie dicono che il 23 settembre scorso, nei pressi di Locarno, la polizia elvetica bloccò tre personaggi che poco prima avrebbero compiuto una rapina a un distributore di benzina a Brissago. Sono Luigi Rotterdam, di Gravellona Toce (un paese vicino a Luino, dove furono uccisi quattro rapitori), Giuseppe Ventimiglia e.Salvatore Morabito, di Africo Nuovo (Reggio Calabria). Al Rotterdam si rivolge particolare attenzione: si parla di un'agendina e di foglietti trovati nelle sue tasche. Appunti che rivelerebbero l'esistenza di un piano per un rapimento a Verona. E altre clamorose scoperte avrebbero consentito quei fogli: pare che fosse appuntato l'indirizzo di una villa in Toscana dove avrebbe trascorso qualche periodo di vacanza un nipote di Giovanni Agnelli, oppure dell'ufficio dove il giovane lavora a Pontedera. Storia inquietante, emersa soltanto ora in Italia. La Procura e la Polizia cantonale di Ginevra assicurano che le segnalazioni furono trasmesse tempestivamente: erano indirizzate in particolare agli inquirenti milanesi, che stanno indagando su alcune rapine avvenute nella zona lombarda. Ma adesso si parìa anche di sequestri in preparazione, segnati su quelle carte. A questo punto, una domanda angosciosa: è possibile che gli investigatori si siano resi conto che c'era un piano per rapire Patrizia soltanto dopo che il sequestro della bambina è stato compiuto? E ora ci potrebbe essere una svolta? «Illazioni, fantasie», ripetono gli inquirenti veronesi. Se fosse tutto vero, invece, a Imerio Tacchella non resterebbe che tanta rabbia. Verso le 4 del pomeriggio del 29 gennaio scorso, Patrizia uscì dal cancello di casa e si mise a correre verso il supermercato, dove si sarebbe comperata una merendina. Entrò nella nebbia e pochi istanti dopo era sparita: i ban- i diti le avevano teso l'agguato a un centinaio di metri da casa. Da tempo si preparavano a portarla via. Avevano seguito i suoi spostamenti e scoperto che spesso faceva quella corsa fra la casa e il supermercato. Ma può darsi che, come ripete il sostituto procuratore Barbaglio, l'operazione della polizia svizzera non abbia nulla a che fare con questo rapimento. Qualcuno ritiene che possa trattarsi di un equivoco: il numero di telefono sull'agenda di quel personaggio bloccato a Locarno sarebbe quello dell'abitazione di Camilla Ferro, figlia di . un imprenditore veronese, scomparsa all'uscita da scuoia il 24 novembre dell'88 e ritrovata in nottata, forse dopo il pagamento di mezzo miliardo. Ma i genitori di Patrizia, adesso, hanno un'inquietudine in più. Mentre non hanno notizie della bambina. Imerio Tacchella ha lanciato ieri un altro appello, attraverso la trasmissione televisiva «Rotocalco bambino». «Patrizia, dì a quelli che sono vicini a te che si facciano vivi». Giuliano Marchesini