Re Kohl torna a perdere in casa

Re Kohl torna a perdere in casa GERMANIE Il Cancelliere trionfatore in Ddr, superato dall'Spd nello Schleswig Holstein Re Kohl torna a perdere in casa Come in Baviera, la stella democristiana pareimpallidire^favorendo isocialdemocratici Ma nel voto locale hanno contato anche fattori contingenti quali la protesta dei contadini BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Dopo la Saar e la Baviera, anche lo Schleswig-Holstein ha detto di no a Kohl, e il primo test elettorale dopo il trionfo democristiano all'Est è stato un'amara occasione di verifica per la cdu del Cancelliere, che perde tre punti rispetto alle comunali dell'86 e scende al 41,3 per cento: le entusiasmanti vittorie «esterne» non hanno séguito all'interno. Come nelle regionali della Saar, e come nelle comunali di Baviera, anche il voto locale di domenica è stato una facile vittoria per i socialdemocratici della spd, saliti dal 40,3 al 42,9 per cento. Ma è stato anche una buona affermazione per la fdp, il partito liberale del ministro degli Esteri Genscher, che con il 7,1 per cento guadagna quasi due punti in percentuale: fra un ruzzolone dei Verdi, scesi dal 7,4 al 6 per cento, e una inconsistente apparizione dell'estrema destra dei Repubblikaner, presenti appena in tre città ma capaci soltanto dello 0,9 per cento. Perché, dunque, un Cancelliere che trascina folle di elettori all'Est perde in casa, lasciando imbarazzanti auspici per le elezioni federali di fine anno? C'è, intanto, una differenza di fondo fra il voto esterno e quello interno, che rende scorretto un confronto diretto: le prime elezioni libere nella storia della Ddr erano influenzate da una vicenda politica, storica e ideologica del tutto assente nelle consultazioni della Germania Federale; erano elezioni giocate all'ombra del Muro, fra le rovine di un regime con il quale il Paese s'era identificato per quarant'anni. Kohl e le sue pragmatiche promesse di benessere e di marchi occidentali erano in tali condizioni una lusinga, oltre che una scelta di campo, ben più attraente e solida delle cautele socialdemocratiche, per un Paese irresistibilmente attratto dal miraggio della ricchezza facile. Erano un condizionamento emotivo e psicologico, oltre che un'occasione di confronto politico. Sarebbe dunque esagerato considerare il risultato di domenica il semplice rovescio di quello di una settimana fa nella Ddr. E sarebbe sbagliato, forse, vederci soltanto una sconfìtta per il Cancelliere: nel voto della più settentrionale fra le regioni tedesco-occidentali e fra i Land meno ricchi del Paese, ci sono componenti locali che sfuggono alle grandi strategie dei partiti, ci sono precedenti che influenzano le scelte, ci sono particolarità che soltanto elezioni locali, con candidati locali, esaltano. Di sicuro dunque il voto nello Schlewsig-Holstein, con la sua robusta presenza contadina, ha risentito delle proteste di molti agricoltori contro la politica agricola della cdu. Di sicuro il partito del Cancelliere non ha, in quella regione, politici di rango e prestigio come Bjoern Engholm, presidente della Camera alta, il Bundesrat, ministro-presidente di quel Land e capofila della spd locale: un uomo dai destini luminosi, secondo previsioni concordanti. Ma, di sicuro, la cdu ha risentito ancora degli effetti devastanti dello scandalo che due anni fa ne travolse l'indiscusso leader nella regione e capo del governo locale, Uwe Barschel. Una storia amara e dall'esito drammatico: Barschel, accusato di brogli elettorali e di grevi calunnie nei confronti degli avversari, negò pubblicamente e sul suo onore, ma fu smentito dall'inchiesta e si suicidò. Lo trovarono due giornalisti dello «Stern» in una camera dell'Hotel Bellevue, a Ginevra: s'era ucciso nel bagno. Con Barschel la cdu aveva la maggioranza assoluta nel Land, lo scandalo ruppe gli equilibri e nelle elezioni regionali di poco successive alla sua morte la spd balzò al 54,8 per cento. Se paragonato a quel vertice storico, dunque, i risultati di domenica sono perfino deludenti, per la spd, e meno dolorosi per l'Unione cristiano-democratica del Cancelliere. Resta il vigore assoluto delle cifre, naturalmente, e soprattutto l'effetto sinistro della successione: la catena di insuccessi, comunque motivati, è un greve condizionamento per il Cancelliere. E' un'ipoteca sulle elezioni generali di dicembre, che Kohl dovrà ancor di più «drammatizzare», adesso, attorno al grande tema dell'unificazione e della sua gestione, il solo ormai capace di garantirgli il fiato necessario a spuntarla. Le prossime tappe di questa tormentata preparazione al grande appuntamento di dicembre sono le elezioni regionali in Renania-Westfalia e Bassa Sassonia: a maggio, e a ridosso delle elezioni locali nella Germania Est. Emanuele Novazfo Ora Kohl per restare in sella deve puntare su una rapida unificazione tedesca