Un altro esame per Fascetti di Fabio Vergnano
Un altro esame per Fascetti I granata tornano al Comunale dopo la dura contestazione per il pareggio di Parma Un altro esame per Fascetti Cravero: «Lasciate in pace là squadra» TORINO. Ma chi ha detto che al Torino c'è tensione? I fischi di Panna, il bisticcio di Fascetti con un noto capo tifoso, le polemiche che ormai sono fedeli compagne della squadra granata, a quanto pare scivolano via come acqua di fonte. Borsano sfoggia un sorriso disarmante: «Non ci sono problemi, mi pare che sia tutto sotto controllo. Tensione? Ma no, qui pensiamo solo alla promozione». Il presidente minimizza insomma e fa sapere che anche Skoro potrà essere ancora utile alla causa granata. Chissà se l'ha detto anche a Fascetti. Borsano è un vulcano di iniziative. Dopo il negozio «Solo Toro» ecco nascere la «linea granata»: basterà comporre un numero telefonico ed il tifoso saprà tutto sulla squadra del cuore. Ma non basta. Oggi le signore avranno libero accesso nel settore dei distinti centrali, nella speranza che almeno loro non accolgano Fascetti a bordate di fischi. A loro, all'ingresso, verrà consegnato anche un omaggio floreale (l'associazione fiorai ha preparato 10 mila composizioni). Il meno preoccupato di cosa potrà succedere al Comunale è proprio il tecnico. Spiega: «Non lo so e non m'interessa. Se qualcuno pensa che questa situazione possa farmi soffrire si sbaglia. Al massimo chiederò anch'io la scorta dei carabinieri. Per ora comunque giro per la città tranquillo. A questa gente vorrei far sapere che i fischi non mi condizionano. Ho una sola preoccupazione, portare il Toro in serie A. A fine campionato parleremo di tutto». Insomma, Fascetti accetta la sfida, se così si può definire, che una parte della tifoseria gli lancia. Ma si sa come vanno a finire queste cose. Una netta vittoria contro la Reggina calmerà le acque. Almeno fino alla prossima volta. Fascetti però diffida della'squadra di Bolchi: «E' una di quelle partite a rischio che ancora ci separano dalla promozione. Loro hanno qualche problema di formazione, ma anche noi dovremo fare a meno di Policano ed abbiamo Cravero malconcio, deciderò se farlo giocare solo pochi minuti prima della partita». Cravero proverà stamane ad Asti. La contrattura alla coscia destra non sembra malanno tanto grave da impedirgli di scendere in campo, anche se il dottor Campirli è molto prudente e lo stesso capitano ha una smorfia significativa, come dire che è poco disposto a rischiare. La sua presenza in un momento tanto delicato dal punto di vista psicologico potrebbe essere molto importante. Il capitano però prende le distanze dalla contestazione: «Sono problemi dell'allenatore. Preferisco evitare ogni commento. Io so che dobbiamo pensare alla partita con la Reggina e sono sicuro che con una buona prestazione tutto tornerà alla normalità». Meglio pensare quindi che l'unico vero nemico del Toro sia oggi la Reggina di Bolchi, squadra che nonostante tutto vanta ancora ambizioni di grandezza. Cravero è in vena di proclami: «I calabresi non si facciano illusioni. Il Torino potrà anche avere qualche problema in trasferta, ma in casa è una macchina da gol micidiale, come dimostrano le sei vittorie consecutive nelle ultime partite». In effetti le cifre casalinghe sono sbalorditive. I granata al Comunale hanno segnato finora 40 gol (media 2,85 a partita) e puntano a battere il prestigioso record del Genoa che nel 1961/62 arrivò a quota 46. Questo lo sa bene anche Bolchi, che oggi dovrà fare a meno del «fenomeno» Orlando, nonché di Armenise e Paciocco, triste conoscenza del Torino in quanto lo scorso anno a Lecce segnò il gol che spedi i granata in B. Così Bolchi non può che dire che un pareggio sarebbe un risultato da sottoscrivere, e da vecchio cuore granata spiega: «I problemi del Torino sono normali per una squadra costruita per la promozione. Quando si dichiarano certi obiettivi, è naturale che i tifosi non siano soddisfatti se la squadra perde qualche colpo». Fabio Vergnano
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