Gli albergatori

Gli albergatori Gli albergatori Timori per la stagione estiva E'partita la corsa ai ribassi BOLOGNA. Se continua la siccità e il clima eccezionalmente caldo? «E' molto probabile che si riformi la mucillagine - dice il prof. Marchetti -; l'alta pressione atmosferica e le temperature elevate sono tra le possibili cause di formazione della massa gelatinosa. Speriamo nelle mareggiate per evitarla». Se invece pioverà? «Arriveranno le alghe - avverte il professor Vollenweider -. Le piogge porterebbero in mare attraverso i fiumi tutte quelle sostanze, azoto e fosforo in primo luogo, che provocano l'eutrofizzazione». Non c'è che dire. Dal congresso scientifico di Bologna gli esperti mandano un biglietto augurale ai proprietari dei 5000 alberghi della costa. La scelta sembra essere tra la padella e la brace. Per il prof. Vollenweider la brace è la fioritura algale. «La mucillagine - dice - potrebbe non comparire per altri 50 anni». Ma il battello oceanografico Daphne l'aveva già avvistata in gennaio, la gelatina ha già invischiato le acque della laguna veneta». Le regioni adriatiche credono di aver trovato un rimedio con le barriere acquatiche. Gli scienziati però sono perplessi. «Quelle fisse - ha detto al convegno il professor Nunzio Penna, dell'Università di Urbino fanno ristagnare le mucillagini». Ecco allora fiorire i progetti di barriere mobili, che verrebbero erette per fare muro solo quando il pericolo venisse avvistato, altrimenti resterebbero adagiate sul fondo. Gli scienziati non hanno fiducia, ma la corsa all'aggiudicazione del business è già cominciata. In testa al gruppo ci sono la Lega delle Cooperative con il progetto Noè (costo un milione e 200 mila lire al chilometro) che prevede teli di materiale sintetico da adagiare sul fondo e la Snamprogetti, che ha invece messo a punto barriere abbassabili con argani, ancorate al fondo con basamenti di cemento. Pronta al varo è anche la flotta di vascelli in grado di aspirare 20 mila metri cubi di gelatina al giorno. «Tutti palliativi», ripetono gli scienziati. E i ministri, preoccupati, fanno i primi conti: basteranno i 20Ó miliardi, di cui 84 già stanziati. Ancor più preoccupati sono gli albergatori. Il piano per l'Adriatico, efficace o no, rischia di partire a stagione già avviata e quando gli affari con i grandi tour operators stranieri saranno già conclusi. Il congresso di Bologna non ha certo fatto soffiare una ventata di ottimismo sull'estate imminente. Già alla vigilia, il presidente degli albergatori emiliano-romagnoli, Luigi Montanari, aveva accusato: «Sollevare il tema in questo momento rappresenta un clamoroso autogol d'immagine». Nascondere la realtà era probabilmente sbagliato, certo la pal¬ la è finita in rete. Venerdì i responsabili del turismo regionale hanno incontrato il vicepresidente della più grande organizzazione tedesca di tour operators. Chiederanno al governo un miliardo e 200 milioni per promuovere il loro mare sulla stampa della Germania. Se arriveranno prima gli articoli sul congresso di Bologna sarà difficile trovare credito. Le previsioni per il '90 parlano di un calo di presenze del 50 per cento. Tra gli albergatori è già cominciata la corsa al ribasso: la pensione completa si può trovare a 17 mila lire. E l'indice del mercato scende ancora. [gab. rom.j Nella laguna di Venezia è già cominciata la «raccolta» delle alghe

Persone citate: Luigi Montanari, Noè, Nunzio Penna, Timori, Vollenweider

Luoghi citati: Bologna, Germania, Venezia