Alt anche a Pasolini in tv di Si. Ro

Alt anche a Pasolini in tv Alt anche a Pasolini in tv Iproduttori: lo stop ai film vietati colpirà pure le opere d'arte ROMA. Non è solo il divieto di farcire i film di spot, così come recita la legge Mammì passata al Senato, a turbare i sonni dei produttori cinematografici. A indisporli e preoccuparli c'è anche la norma per cui tutti i film vietati ai minori di diciotto anni, stando a quanto è scritto nella legge, non possono essere mai trasmessi da alcuna televisione. Neppure in orario not¬ turno, neppure dopo mezzanotte, neppure con la scritta: «Se ne consiglia la visione ai soli spettatori adulti». Un altro danno economico per i produttori? Silvio Clementelli, uno dei produttori storici, attualmente membro dell'Aicet, l'associazione di imprenditori di cinema e televisioni della quale fanno parte anche Cristaldi, i Cecchi Gori, Bertolucci, sostiene che non si tratta tanto di un danno economico quanto di un errore «tecnico». Impedendo la trasmissione dei film vietati ai diciotto anni si voleva colpire quelli «a luce rossa» per i quali però non esiste alcuna legislazione: «Ecco perchè per vietare le pellicole pornografiche, di cui a noi produttori seri non importa niente, si finirà col vietare anche, per esempio, tutti i film di Pasolini che sono opere d'autore». Clementelli invoca il buon senso: a suo dire l'ideale sarebbe costituire tre fasce: una per i film familiari alle 20,30; un'altra alle 21,30 per quelli vietati ai 14 anni e una terza dopo le 22,30 per i film riservati agli adulti. «Non ci hanno consultato -, sospira Clementelli -, e così hanno tatto un pasticcio». Stessa lamentela la fa Fulvio Lucisano dell'Unione produttori che però aggiunge: «li danno maggiore non è questo. E' che mentre, perfino nel decreto Berlusconi, si prevedeva che il 40 per cento della fiction tra- ' smessa dovesse essere prodotta dalla Cee, in questa legge non si parla di nessuna quota. Scompare quindi per noi, a differenza di quanto avviene in Francia o in Inghilterra, qualunque forma di tutela dall'invasione americana. Siamo allibiti». Lamentele anche su un altro fronte, quello delle tv locali che dalla proibizione a trasmettere film vietati ai minori di diciotto anni, risultano le più danneggiate essendo costrette a vivere sopratutto di film e, nelle ore notturne, soprattutto di quei film che un tempo si chiamavano «osé». Spiega l'ingegner Luca Montrone presidente del Circuito Italia 7 in quanto responsabile della pugliese TeleNorba: «La mia televisione, da anni ormai, per un accordo col tribunale di Bari, trasmette film per adulti solo dopo le 22,30. E questo è stato un modo per noi di acchiappare un certo pubblico strappandolo alle reti Rai e ai grandi network. Non solo. Se ci levano la possibilità di mettere gli spot nei film, noi che di questo campiamo, come faremo ad andare avanti?». [si. ro]

Luoghi citati: Bari, Circuito Italia, Francia, Inghilterra, Roma