Appello di Vilnius al mondo: Aiutateci di Enrico Singer

Appello di Vilnius al mondo: Aiutateci Pattuglie sovietiche controllano strade e ferrovie: si scatena la caccia ai disertori Appello di Vilnius al mondo: Aiutateci Diplomatici e reporter costretti a lasciare il Paese MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE In Lituania l'Armata Rossa resta nelle caserme, ma gli uomini della Milizia cominciano a essere dappertutto. Pattuglie e posti di blocco lungo le strade, perquisizioni alla ricerca di armi e di giovani disertori, controlli sui treni alla frontiera con l'Urss e anche a quella con la Polonia che è diventata quasi impenetrabile. Nel braccio di ferro con la Repubblica baltica ribelle, il Cremlino sembra avere scelto la via di una maxi-operazione di polizia affidata alle forze del ministero dell'Interno e, soprattutto, a quelle del Kgb. Non è l'intervento militare che tutto il mondo condannerebbe e che Mosca ripete di non voler scatenare. Ma è un altro gradino nella scalata del confronto. E' il passaggio dagli ultimatum all'azione. Secondo le autorità indipendentiste di Vilnius, è il prologo di uno scontro frontale. E il Parlamento repubblicano ha lanciato un appello accorato alla comunità internazionale: «E' ormai evidente che un altro Stato si prepara a utilizzare la forza contro la Repubblica di Lituania e i suoi cittadini. Di fronte a questa minaccia, noi ci rivolgiamo con speranza alle altre Nazioni perché protestino contro l'uso della violenza». L'appello, diffuso ieri mattina, è stato già raccolto da molti Paesi. La pressione internazionale imbarazza Mosca. Michail Gorbaciov, presidente dell'Urss da una settimana, non vuole certo gelare il dialogo con Bush—che deve incontrare in giugno a Washington — e con tutto l'Occidente a causa di scelte azzardate in Lituania. Ma la prospettiva di perdere la sfida nel Baltico imbarazza ancora di più il Cremlino che teme la disgregazione dell'impero sovietico. Perdere oggi la sfida a Vilnius, significa perderla domani in Estonia, in Lettonia, in Georgia, in Azerbaigian o in Ucraina. Ed ecco, così, la doccia scozzese delle dichiarazioni che escludono l'intervento militare alternate ai provvedimenti operativi sempre più spinti. L'elenco delle misure adottate nelle ultime ore è lungo. Nella Repubblica sono arrivati rinforzi di uomini del ministero dell'Interno che hanno avviato una vera e propria caccia ai giovani lituani che hanno disertato dall'Armata Rossa. Sarebbero circa 1500 e un centinaio è ora sotto la protezione della Croce Rossa in un ospedale alla periferìa di Vilnius. Un'azione della polizia contro questo «rifugio» ufficialmente autorizzato e protetto dal Parlamento lituano è considerata possibile e potrebbe trasformarsi in un pericoloso incidente. Alcuni giovani sono stati già arrestati — «sequestrati», hanno detto le fonti indipendentiste — nelle strade della capitale. Elicotteri sovietici hanno lanciato dei volantini con la ripro¬ duzione dei decreti di Gorbaciov e ci sono stati degli incidenti davanti alla sede del comitato cittadino del partito comunista che è stato occupato dagli attivisti dell'ala del pc lituano rimasta fedele a Mosca che hanno cacciato a forza dai locali gli indipendentisti. Il ministero degli Esteri ha poi «invitato» tutte le ambasciate occidentali che hanno loro funzionari in Lituania a «ritirarli entro dodici ore». Il provvedimento ha colpito anche due diplomatici americani e gli Usa hanno già protestato per questo. Anche per i giornalisti stranieri è scattato un blocco dei visti d'ingresso in Lituania. Il Procuratore generale dell'Urss, infine, ha richiamato all'ordine il Procuratore di Vilnius e gli ha chiesto di invalidare le leggi votate dalla Repubblica baltica contro le disposizioni costituzionali dell'Urss. Quest'ultima misura è l'esempio più chiaro della strategia di Gorbaciov e delle sue preoccupazioni (secondo alcune fonti, avrebbe annullato anche i suoi appuntamenti internazionali della prossima settimana). Il capo del Cremlino vuole affermare l'autorità dello Stato sovietico in Lituania. Un'autorità che dovrebbe essere rispettata fino a quando non sarà aperto un processo di secessione secondo le nuove leggi ancora in discussione. Enrico Singer A Vilnius sono giunti anche nazionalisti ucraini (nella foto), solidali con il Fronte

Persone citate: Bush, Gorbaciov, Michail Gorbaciov