«Nessun miracolo, solo programmazione»

«Nessun miracolo, solo programmazione» Parla il presidente della Figc nel giorno in cui quattro squadre italiane entrano nelle semifinali europee «Nessun miracolo, solo programmazione» Matarrese sul futuro: rifondare la classe arbitrale ROMA DAL NOSTRO INVIATO Non sono sorpreso. La nostra posizione nelle coppe europee, che pure fa storia e costituisce un momento esaltante, non è casuale ma frutto d'una precisa programmazione e rende giustizia agli investimenti effettuati negli anni. Siamo forti,lo siamo davvero, non soltanto a parole. Il suo orgoglio, caro Matarrese, è legittimo. Ma gli interessi delle società si scontrano con quelli della Nazionale. Come si prepareranno gli azzurri? A chi dovranno ubbidire in caso di qualificazione alle finali di Coppa? A Vicini o al Sacchi della situazione? Ma non c'è frattura, a chi gioverebbe? Non possiamo mortificare gli sforzi dei club, il calcio non finisce con il Mondiale, dobbiamo anche pensare al dopo. Ma deve^anche esserci un momento tutto azzurro, almeno in occasione del raduno. Tutti quanti insieme per un paio di giorni, un impegno di gruppo, anche in segno di rispetto nei confronti della maglia azzurra e di coloro che non hanno impegni con le squadre di appartenenza: e poi ci sono formalità da sbrigare, controlli sanitari da compiere, parole da ascoltare. Vicini stesso mi diceva: che me ne faccio di gente con la testa altrove? Il Mondiale è alle porte. Cosa si attende dall'Italia? Che vinca! E' il mio augurio, almeno. Un ragionevole obiettivo è rappresentato dal raggiungimento delle semifinali. Non possiamo tradire il popolo italiano, le sue attese, i sacrifici sopportati per ospitare degnamente la manifestazione. Ci vuole umiltà, tanta umiltà. Ricordiamoci, che niente ci è dovuto. Il suo pronostico... Le mie semifinaliste, va bene? Italia, Brasile e Germania più una outsider. L'Argentina? Non credo che riuscirà a ripetersi, sarebbe un miracolo di Bilardo. Piuttosto sono curioso di capire cosa accadrà sul piano tattico. Non esiste più una scuola a sé stante: che so, quella brasiliana s'è confusa con quella europea e viceversa. Parliamo di violenza, di quella in campo soprattutto. Domenica abbiamo assistito a scene penose al Flaminio. Campana pare quasi impotente con i suoi assistiti che predicano bene ma razzolano malissimo. E lei? Come pensa di intervenire? Non voglio giustificare niente e nessuno. Ma il derby di Roma è figlio della città e ha risentito dell'aria che si respira in giro. Per un insieme di motivi, non escluso quello dello stadio, la Capitale è penalizzata, direi addirittura mortificata. In campo e sugli spalti sono accaduti fatti estremamente gravi. Ma ricordiamoci che quanto accade negli stadi è lo specchio del Paese, del suo grado di civiltà. E allora? Cosa bisogna fare? A parole siete durissimi, nei fatti vi comportate in maniera opposta. Perché gli arbitri non cacciano via cinque-sei giocatori? Agli arbitri abbiamo raccomandato più volte di essere severi. Baldas è considerato un duro, e infatti ha espulso un paio di giocatori. Doveva'essere più duro ancora, è vero: probabilmente è stato influenzato e contagiato dall'aria di Roma. Mi auguro che i calciatori siano sempre più responsabili e non corrano da Campana solo quando hanno da chiedere qualcosa. Certi suggerimenti vanno accettati nel nome della professionalità, in caso contrario saranno imposti. Mi pare che i giocatori, e i presidenti con loro, subiscono il peso economico dell'avvenimento. Ma i filmati? Perché non porli a disposizione del giudice? Non sono d'accordo. L'uso dei filmati è mortificante, è come se le partite fossero sotto gli occhi di una spia. Dobbiamo autodisciplinarci, ci vuole più maturità. Per il bene di tutti.Mi scoc¬ cia usare metodi repressivi. C'è chi vuole portare da quattro a cinque le ammonizioni prima di comminare la squalifica... Che discorso è? Prima ci dite, bloccate la violenza. E poi volete allargare le maglie... La rifondazione, anche etica, della federcalcio passa attraverso la riforma dell'ambiente arbitrale. Cosa farete? Sono perfettamente d'accordo, per motivi morali oltre che di immagine. Ma attenzione. Come i contadini dobbiamo prima arare il terreno e seminare. Guai se ci illudessimo di raccogliere subito i frutti: in poco tempo resteremmo a mani vuote. Come? Quando cambia il papa, cambiano anche i cardinali. Gussoni è il papa da sostituire? Gussoni adesso è in vacanza nello Yemen. Non so chi abbia fatto le designazioni di questa settimana... Il potere logora. Ho sempre detto che il designatore dei fischietti non deve rimanere in carica più di tre anni. E comunque l'organo tecnico deve essere sempre espressione dell'associazione arbitrale. Sotto questo aspetto Lombardo sta lavorando molto bene, produttivamente e in umiltà: ha capito che il passato non va rinnegato ma che bisogna rivisitare tante cose. E' anche necessario che certi mercanti non abbiano accesso al tempio degli arbitri. I giocatori e il lavoro in tv... Se lo fanno, vuol dire che non provocano danni alle società. Il discorso riguarda solo i migliori, i più popolari. Ma a chi dà fastidio la popolarità di Zenga? All'Inter non credo. Cosa dice della Fiorentina e dei Pontello? Che nessuno trattiene i Pontello. E' pericoloso il modello del Milan? Il potere degli altri fa paura solo ai deboli. Filippo Grassia Qui sopra Antonio Matarrese presidente della Federcalcio e a destra Gianluca Pagliuca portiere della Sampdoria che ieri ha completato il quartetto italiano nelle coppe

Luoghi citati: Argentina, Brasile, Campana, Germania, Italia, Roma, Yemen