Fantasia colorate sulla tela

Fantasia colorate sulla tela Prima mostra della pittrice Chicco Margaroli alla «New Gallery» Fantasia colorate sulla tela Uh pizzico di surrealismo e di autoironia AOSTA. Fantasia e razionalità, professionalità e ispirazione artistica, ordine e trasgressione: si potrebbe far riferimento a molti binomi antitetici per dare un'idea della pittura di Chicco Margaroli, la giovane pittrice valdostana che espone le sue tele nella «New Gallery» di Vicolo Pré de Fosses fino al 24 marzo. In comune l'artista e la galleria hanno il fatto di essere agli esordi e di possedere già un sicuro «mestiere». Lo spazio espositivo privato, aperto da ottobre, ospita in permanenza antiquariato e opere grafiche; Chicco Margaroli, alla prima personale, viene dalla scuola di Nino Aimone all'Accademia di Torino, e da un'esperienza professionale come illustratrice per agenzie pubblicitarie e per u mondo editoriale. «Ho fatto il Liceo Classico perché ad Aosta ancora non esisteva un Liceo Artistico, ma ne sono molto contenta. L'iscrizio¬ ne all'Accademia Albertina è stata invece una scelta precisa: dedicarmi al disegno, fino a governare la matita. Questa oggi per me vive accanto all'olio, come la tempera, il gesso o il pastello. Uso la carta quando il lavoro è illustrativo per la pubblicità o l'editoria, mentre la tela è per quando non esiste altro impulso che l'esprimersi». E' proprio questa esigenza espressiva senza condizioni ad emergere immediatamente dalle sue opere, in cui gli spazi chiusi delle cornici sembrano essere troppo ristretti per contenere le sue fantasie. Tanto che in alcuni casi le figure escono dai quadri, scomparendo nel muro di sostegno: come il discobolo di cui, sullo sfondo di una piattaia, si vedono solo la spalla e il braccio, tesi nel gesto atletico; o come il funambolo che cammina sul filo, segnalato solo dai suoi piedi contro i tetti dei palazzi. Dice ancora la pittrice: «Le opere in mostra si possono dividere in due gruppi. Nel primo ho usato una tecnica mista, matita e olio, per distaccare le figure dallo sfondo per renderle metafìsiche. Nel secondo c'è una tendenza all'iperrealismo coloristico». In realtà in questo secondo gruppo il gusto per le forme e i colori si accoppia a un grano di follia surrealistica, facendo convivere nella stessa tela deserti, divani, zucche e rapanelli o diventando una sorta di autoironica riflessione sui tempi e i modi del mestiere dell'autrice, con pennini skilift e lampade disarticolate su più quadri. Chicco Margaroli è stata convinta a fatica ad esporre pubblicamente le sue opere, un po' per pigrizia («recuperare certi quadri è stata un'impresa»), un po' perché non si sentiva pronta. E ora Aosta scopre con sorpresa di avere un'artista in più. Luciano Barisone