«Giorgi, da domani lei è licenziato» di F. Bad.
«Giorgi, da domani lei è licenziato» IL GOLPE L'annuncio prima della gara dopo un «summit» di Previdi con Dunga e Battistini «Giorgi, da domani lei è licenziato» Sulla panchina gigliata arriva Ciccio Graziani AUXERRE DAL NOSTRO INVIATO Per la prima volta nella storia del calcio italiano una squadra chiamata a difendere i nostri colori all'estero, nei quarti di finale di una competizione importante come la Coppa Uefa, è scesa in campo guidata da un allenatore al quale poco prima era stato notificato il licenziamento, in onda da oggi. E' successo ieri, nel ritiro di Auxerre, alla Fiorentina. Dopo mesi di tensioni, contestazioni e summit, la decisione nell'aria da ore è scaturita in maniera tale da rasentare il ridicolo. Bruno Giorgi ha diretto per l'ultima volta la squadra viola nella serata più importante della stagione. In vista del delicato confronto di campionato col Cesena lo sostituirà Francesco Graziani, ex centravanti della Fiorentina e attuale allenatore degli allievi. Già domenica, dopo la sconfitta di Ascoli, i dirigenti avrebbero inutilmente tentato di chiedere a Giorgi le dimissioni. Lunedì Righetti s'è messo in contatto con Giancarlo Abete, presidente del settore tecnico della Federcalcio, per sapere se Graziani (che ha solo il patentino di seconda categoria) poteva andare in panchina in Coppa Uefa. Troppi problemi, meglio attendere almeno fino alle 22 di ieri. Martedì sera, invece, la svolta. Nell'albergo della squadra il ds Previdi, l'uomo che ha portato a Firenze Giorgi dal Cosenza la scorsa estate, ha avuto un lungo colloquio con i giocatori dopo aver inutilmente chiesto l'autorizzazione al tecnico, Giorgi avrebbe risposto: «In questo momento preferirei essere solo io l'interlocutore della squadra». Tra Giorgi e Previdi sarebbe nato un diverbio. Il ds ha deciso di compiere ugualmente la sua missione esplorativa senza dar retta al tecnico. Così Previdi si è appartato con Dunga e Battistini, i leader dello spogliatoio (Baggio è troppo parte in causa per la vecchia amicizia con Giorgi risalente ai tempi del Vicenza e ha altri pensieri per la testa). Appena Previdi ha accennato al motivo del colloquio, vale a dire se la squadra fosse o meno d'accordo sul licenziamento del tecnico, sono caduti gli ultimi dubbi. Dunga e Battistini hanno detto «sì» senza pensarci due volte. Da oggi dunque la Fiorentina non sarà più allenata da Giorgi. La società ha diffuso un comunicato nel quale si annunciano «alcune decisioni, al di là del risultato ottenuto ad Auxerre». Ma proprio questa frase senza ulteriori particolari ha suscitato imbarazzanti domande. Infatti se Giorgi non è più l'allenatore della Fiorentina (su questo nel clan Pontello, in Righetti, Previdi, nella squadra, non ci sono dubbi) perché non dirlo chiaramente? Forse perché il modo in cui è maturata la decisione ha creato dissidi nella famiglia. Infatti, mentre ieri mattina il conte Flavio Pontello, da Firenze, ha dato il suo assenso a Previdi che lo aveva chiamato da Auxerre dopo il colloquio con Dunga e Battistini; alle 13, quando da Parigi s'è unito alla comitiva l'avv. Claudio Pontello, sono riprese le discussioni. A quest'ultimo, avvisato della novità da Righetti e Previdi, non sono piaciuti i tempi dell'intervento: l'ha dimostrato il suo modo di fare, il fatto di aver evitato qualunque contatto con i giornalisti richiudendosi in uno stretto riserbo. L'avvocato avrebbe preferito che la decisione fosse presa subito dopo il match con l'Auxerre e non prima. Ma la frittata era ormai in pentola, non restava che servirla al signor Giorgi. Alle 17, poco prima che la comitiva partisse dall'albergo, sede del ritiro, per lo stadio di Auxerre, anche l'allenatore ha saputo del suo destino. A Firenze, intanto, Ciccio Graziani preferiva non commentare: «E' solo una voce» ha detto. E a chi gli ha chiesto che effetto fa accettare la guida di una squadra in queste condizioni di classifica ha risposto: «Non ho paura di niente, solo della morte». [f. bad.]
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