«Basta con drogati e neri» di Maria Grazia Bruzzone
«Basta con drogati e neri» «Basta con drogati e neri» Rione di Roma rifiuta altri centri di assistenza ROMA. Roma come Firenze? Commercianti, professionisti, albergatori, proprietari immobiliari dell'Esquilino - uno dei quartieri a più alta densità di immigrati - fanno capire in una lettera al sindaco Carrara che la situazione potrebbe diventare presto esplosiva: «Il rione Esquilino - scrivono - non deve diventare il rione carità. Abbiamo già dato e ci pare di aver fatto abbondantemente la nostra parte». Motivo immediato della protesta è la prospettiva di tre nuovi centri di assistenza che dovrebbero sorgere vicino alla stazione Termini. Il quartiere ospita già il circolo di San Pietro, due mense, l'esercito della salvezza. E ora la Caritas diocesana annuncia un nuovo centro, le missionarie della carità vogliono aprire un'altra cucina, l'associazione «Mecenate 90», diretta da Giuseppe De Rita, progetta un centro polifunzionale per extracomunitari. Per gli aderenti al «Comitato Esquilino» è troppo. «Riteniamo che un eccessivo affollamento dei centri di assistenza per immigrati e indigenti nello stesso rione non sia negli interessi né degli assistiti né del quartiere», scrivono al sindaco. Ma dietro queste parole, ancora moderate, cova un rancore che potrebbe esasperarsi. «Sono venuti da noi in tanti a dirci di fare qualcosa, soprattutto abitanti e commercianti racconta l'avvocato Francesco Spina, presidente del Comitato -. La nostra associazione è nata per risanare il quartiere, ma in un'assemblea di qualche setti¬ mana fa non si è parlato che di ordine pubblico. Tanto che da allora di riunioni generali non ne abbiamo più indette, per evitare che assembramenti troppo numerosi potessero degenerare». Spina si preoccupa di non apparire eccessivo. «Non siamo razzisti - dichiara - anzi, siamo favorevoli all'integrazione: il problema è di quantità e, soprattutto, di criminalità», aggiunge, alludendo alla non lontana stazione Termini. «Di spaccio di droga e di borseggi la gente comincia ad essere stanca». Il quartiere umbertino dell'Esquilino conosce da tempo l'immigrazione: i primi cinesi sono arrivati vent'anni fa. Intorno al grande mercato di piazza Vittorio gli stranieri hanno trovato lavoro e, col tempo, nella zona si sono addensati i grossisti che riforniscono i «vu' cumprà». Ma episodi di insofferenza non se n'erano mai verificati. Ben diversa la situazione nel vicino piazzale della stazione, area di traffici di ogni genere, soprattutto di droga. Il «Comitato Esquilino» chiede un piano di accoglienza per gli stranieri «che dovrebbero essere distribuiti in tutta la città». Soprattutto, chiede «che la polizia intervenga contro borseggiatori e spacciatori nordafricani che i residenti conoscono benissimo. Se dall'alto qualcosa non si muove - avvisa l'avvocato Spina - il rischio è che cominci a muoversi la gente, dal basso». Maria Grazia Bruzzone
Persone citate: Esquilino, Francesco Spina, Giuseppe De Rita
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