Balestre rinuncia al Brasile di C. Eh.
Balestre rinuncia al Brasile Forse per paura Balestre rinuncia al Brasile La notizia è di ieri mattina. Un'agenzia di stampa ha comunicato che Jean-Marie Balestre, presidente della Fisa, non andrà a San Paolo per il Gran Premio del Brasile di Formula 1 in programma da giovedì a domenica. «A causa di una tenace bronchite contratta a Phoenix, in Arizona, durante la prima gara del campionato - si legge il presidente della Federazione internazionale rimarrà a casa a curarsi il malanno». Per l'arrivo di Balestre, dopo la recente disputa tra le Fisa e il pilota brasiliano Ayrton Senna, gli organizzatori della gara avevano previsto sei guardie del corpo per garantire la sicurezza del dirigente francese che si sarebbe spostato in elicottero anche dall'albergo al circuito: alcuni tifosi di Senna avevano infatti proferito minacce contro il «nemico n. 1» del campione. Balestre aveva in precedenza annunciato che si sarebbe comunque recato nel paese sudamericano e la sua partenza era già stata prevista per ieri sera con il volo diretto da Parigi. Non sappiamo se la malattia è autentica o «diplomatica». Ma la vicenda merita un commento: è pur vero che Balestre ha avuto la mano pesante con il pilota, forzando su una situazione che sul piano regolamentare gli dava ragione. E' altrettanto vero che il presidente della Fisa recentemente aveva espresso opinioni discutibili sul Brasile e i suoi cittadini, generalizzando sulla sicurezza di chi si trova (anche i turisti) a San Paolo. Ma bisogna anche dire che i giornali brasiliani non hanno fatto nulla per buttare acqua sul fuoco delle polemiche. Proprio lunedì mattina un quotidiano locale ha scritto: «Balestre ha paura di venire a Interlagos. E' come la maggioranza delle persone: ama la vita». Una minaccia palese, di pessimo gusto, di tipico stampo mafioso e terzomondistico. E' proprio in questi casi che si dovrebbe—in nome dello sport — cercare di comporre le vertenze, di chiudere beghe personali che Senna e Balestre non avrebbero mai dovuto innescare. [c. eh.]
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