L'Abb: «Vogliamo l'accordo con Ansaldo»
L'Abb: «Vogliamo l'accordo con Ansaldo» Dopo le recenti «incomprensioni» c'è voglia di pace tra il colosso nordeuropeo e Finmeccanica L'Abb: «Vogliamo l'accordo con Ansaldo» Ma rimane il problema della Franco Tosi Nessun impegno sui tempi del passaggio BRUXELLES DAL NOSTRO INVIATO «L'Italia è uno dei nostri migliori mercati, l'accordo con l'Ansaldo è di grande importanza». Percy Barnevik, lo svedese dallo sguardo triste che guida l'Asea Brown Boveri, la più grande multinazionale dell'elettromeccanica, getta acqua sul fuoco delle polemiche sui suoi rapporti con il partner italiano. I problemi tra il colosso svizzero-svedese e il gruppo Finmeccanica sono nati alla fine dell'89 quando l'Abb ha acquisito il controllo della statunitense Combustion engineering, il maggior produttore mondiale di caldaie, determinando un irrigidimento delle posizioni della società pubblica italiana che proprio in questo settore puntava a rafforzare la sua presenza europea. La conseguenza di queste incomprensioni è stata che il conferimento degli impianti della ex Franco Tosi, detenuti dall'Abb, alla joint venture Ansaldo componenti Abb non è avvenuto come previsto il 15 marzo. Forse, se tutto andrà liscio, l'operazione potrà essere realizzata il 31 marzo prossimo. Tuttavia il presidente svedese non ha precisato la data dell'eventuale conferimento. In ambienti Finmeccanica si giudica determinante l'apporto della Franco Tosi, poi si potrà discutere di tutto. Ma a questo punto è necessario un chiarimento delle strategie di Abb e della Finmeccanica: vogliono continuare ad operare congiuntamente e lealmente, oppure anche questa unione pubblico-privato (un privato, tra l'altro, straniero) è destinata a naufragare? Barnevik, il quale ha illustrato a Bruxelles i brillanti risultati del bilancio '89, è determinato a non mollare il mercato italiano e utilizza toni distensivi verso la holding dell'Iri guidata da Fabiano Fabiani. «Abbiamo ottimi rapporti con la Finmeccanica ribadisce - il nostro gruppo sta utilizzando tutte le forze affinché l'accordo giunga a buon fine. Le trattative non sono facili, ma insisteremo per un esito positivo». Nella sostanza Barnevik, al di là dei toni calmi, punta su due obiettivi: contare di più, sia a livello di consiglio di amministrazione che di managament, nella gestione dell'Abb componenti Ansaldo (il 60% in mano pubblica, il 40% detenuto dall'Abb); trasferire tecnologie alla joint venture. Barnevik vuole rassicurare la Finmeccanica. Come? «Siamo disposti a trasferire all'Abb componenti - spiega - la tecnologia della Combustion nelle caldaie per far diventare l'Italia il polo europeo per questo settore». Il progetto è sicuramente attraente sotto il profilo industriale (tra l'altro la stessa Franco Tosi si riforniva dal gigante statunitense), ma restano da superare incomprensioni e tensioni tra i due soci. Certo l'Abb, qualsiasi sia l'esito del negoziato con la Finmeccanica, non vuole ridimensionare la sua presenza in Italia che ritiene un mercato privilegiato e un punto strategico per ulteriori espansioni (ad esempio verso l'Africa). L'Asea Brown Boveri occupa in Italia 20.100 dipendenti, realizza un giro d'affari di oltre 2000 miliardi, è presente nella produzione, trasmissione e distribuzione di energia, produce impianti e sistemi industriali, trasporti elettrificati, offre tecnologie per l'ambiente. Nel frattempo il gruppo elettromeccanico europeo, sorto dalla fusione tra la svedese Asea e l'elvetica Brown Boveri, ha chiuso l'esercizio '89 con un significativo miglioramento dei risultati. Gli ordini sono assommati a 21.640 milioni di dollari ( + 21%), il fatturato è cresciuto del 15% a 20.560 milioni di dollari, l'utile d'esercizio è stato pari a 922 milioni di dollari ( + 65%). Le numerose acquisizioni e joint ventures realizzate in questi anni consentono all'Abb di puntare a un costante sviluppo per il prossimo futuro anche se, come rileva Barnevik, «alcuni settori potranno essere colpiti dal prevedibile rallentamento dell'economia mondiale». Anche l'Abb sta lavorando per cogliere l'occasione offerta dalla riunificazione della due Germanie e dall'apertura dei mercati dell'Est europeo. Proprio di recente è stata costituita una società paritetica con la tedesca occidentale Thyssen e non è escluso che possa procedere ad acquisizioni e accordi nella Germania democratica. Barnevik non ha commentato le indiscrezioni di un possibile interesse dell'Abb nei confronti della Skoda. Rinaldo Già noia FONTE' ANSALDO
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