l/lri | caccia di affari in Argentina di Roberto Ippolito

l/lri | caccia di affari in Argentina l/lri | caccia di affari in Argentina Vuole comprare le linee aeree e l'ente telefonico BUENOS AIRES DAL NOSTRO INVIATO La maxi inflazione argentina non spaventa Tiri. L'ente guidato da Franco Nobili intravede molte opportunità a Buenos Aires, anche se i prezzi sono cresciuti del 61,6% a febbraio e del 12.086% in un anno. Dall'elettronica alle infrastrutture, la Finmeccanica e l'Italstat, finanziarie del gruppo, hanno promosso un'offensiva, convinte che dopo la crisi si avvicini il risanamento. «Pur sapendo che non si può rischiare oltre certi limiti, guai se non aiutassimo Paesi in difficoltà come l'Argentina; mi piacerebbe vendere alla Svizzera, ma penso che difficilmente la Svizzera comprerebbe da me», spiega Giobatta Clavarino, presidente dell'Ansaldo (Finmeccanica). Dietro la caccia alle commesse, l'Iri nasconde un obiettivo ambizioso: conquistare due aziende strategiche che saranno privatizzate. Sono l'Aerolineas Argentinas e l'Entel che gestisce i telefoni. L'istituto è in corsa con l'Alitalia e la Stet. Le candidature sono state sponsorizzate dal presidente del Consiglio Giulio Andreotti che, visitando l'Argentina la scorsa settimana, ne ha parlato con il presidente Carlos Menem. Le due cessioni hanno scadenze ravvicinate. Le offerte per Aerolineas vanno presentate entro il 30 aprile e l'aggiudicazione avverrà il 22 giugno. La prequalificazione per l'Entel è prevista ad aprile, l'assegnazione il 28 luglio. Proprio ieri, la svedese Sas, una delle rivali più temibili per l'Alitalia, si è ritirata. Resterebbero in campo la brasiliana Varig e la British Airlines. Per l'85% della compagnia, il governo argentino chiede 529 milioni di dollari di cui 220 in contanti. Per il 60% dell'Entel il valore base della vendita è invece di 593 milioni di dollari (di cui 214 in contanti e 379 in tre anni). Per questa privatizzazione la Stet ha ben otto avversari. Sono in gara i big mondiali delle telecomunicazioni (Siemens, Ericsson, Pecom Nec, Gte, Ninex, Bell South) e la Midland Bank e la Citibank i cui clienti non sono identificati. Maria Julia Alsogary, commissario dell'Entel, ha smentito che le banche possano comprare quote. Sono possibili cordate fra i contendenti, ma la Stet non ha ancora alleati. Con la visita di Andreotti sono stati perfezionati alcuni affari: l'Ansaldo realizzerà la centrale termoelettrica di Costanera (valore 100 milioni di dollari), il consorzio Intermetro in cui è presente l'Ili ammodernerà la metropolitina di Buenos Aires (79 milioni di dollari), l'Italtel dell'Ili e la Telettra della Fiat realizzeranno il progetto Digital per la nuova rete elettronica dei telefoni (135 milioni). Le iniziative delle aziende italiane sono state presentate con un'esposizione, «Impresa Italia presenta», organizzata dall'Ice. Oltre a Italstat e Finmeccanica, vi hanno partecipato l'Eni (che si sta sviluppando nella distribuzione del gas), l'Efim (attivo con Agusta e Siv) e decine di piccole aziende (guidate da Serafino Generoso, assessore lombardo all'industria). In casa Finmeccanica, l'Ansaldo ha realizzato la centrale elettrica di Bahia Bianca, copre il 15% del fabbisogno energeti¬ co argentino e, con la giapponese Hitachi, lavora al rifacimento di vecchie centrali. La Selenia ha costruito il centro di controllo del traffico aereo di Cordoba, ne sta installando un altro a Mendoza e mira a realizzare una joint venture con imprese locali per produrre radar e venderli in tutto il Sud America. L'Aeritalia costruirà una centrale eolica in Patagonia da 40 miliardi di lire. L'Elsag lavora nell'automazione postale. L'Italstat sta attuando, attraverso l'Italgenco, il piano delle viviendas (case popolari) per il quale saranno spesi 59 milioni di dollari, prelevati dai fondi italiani per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo. Baldo De Rossi, presidente dell'Italgenco, ha assicurato che i lavori per costruire 5 mila alloggi saranno ultimati entro due anni. La Panedile ha realizzato la diga di Rio Grande ed è impegnata con altri programmi di infrastrutture. Alla Bonifica è stato chiesto un piano per trasformare e ristrutturare Buenos Aires. Roberto Ippolito

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