Venezia, la sfida della Lady di ferro

Venezia, la sfida della Lady di ferro Ancora rinviato il trasferimento della Asso: «Mi sento come un condannato a morte» Venezia, la sfida della Lady di ferro La sovrintendente attacca il ministero VENEZIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Mi sento come un condannato a morte lasciato appeso ad una sentenza già decisa ma non emessa. Finora ho mandato avanti il mio lavoro come al solito, ma non sono una macchina: uno non può vivere per settimane senza sapere. Da un martedì all'altro aspetto una comunicazione di cui tutti sono informati, tranne me». Le parole di Margherita Asso hanno il sapore amaro delle ultime volontà. Sono fiele verso il ministero dei Beni Culturali. L'ennesima riunione del consiglio d'amministrazione che deve decidere la sua promozione, cioè il trasferimento, ha rinviato la discussione ad un altro martedì. E così fanno 5. Senza contare le tre occasioni precedenti, una ad aprile (ministro Vincenza Bono Panino), le altre due sin dall'86, sotto la reggenza di Gullotti. Ma adesso che ai Beni Culturali c'è il socialdemocratico Nando Facchiano, la rimozione della sovrintendente ai Beni Architettonici ed Ambientali di Venezia sembra cosa fatta. La Asso sarà spostata al ministero perché tutti i funzionari debbono concludere la loro carriera sul gradino massimo, cioè quello di ispettore centrale; e anche per fare spazio ai funzionari più giovani, che si vedrebbero altrimenti bloccata la strada. Questo ufficialmente. Le ra- gioni sono tuttavia più politiche: la «lady di ferro», così come è stata battezzata la Asso, da quando è a Venezia, 7 anni, ha continuato a mettere bastoni fra le ruote all'uso disinvolto della città. Qualcuno dice anche allo sviluppo. Ponendo il vincolo generalizzato sull'intera laguna, bocciando l'Expo del 2000, e ogni giorno fermando restauri e riusi irrispettosi dei suoi criteri di tutela. Contro di lei si sono puntati gli strali di molti ministri e di molti partiti. Per esempio quelli del ministro degli Esteri Gianni De Michelis. La signora di Palazzo Ducale così commenta: «Senza dubbio il ministro De Michelis, assertore convinto dell'utilità dell'Expo a Venezia, mi considera uno dei suoi nemici». Ma anche il sindaco Antonio Casellari, repubblicano come la Asso, ma amico di Visentini anziché di La Malfa: «Non siamo sulla stessa linea ad esempio sull'utilizzo del patrimonio architettonico», di, ce la sovrintendente. Il fuòco incrociato non era mai riuscito a scalfire l'austera signora, celebre per i cappelli con la veletta e l'eleganza retro, oltre che per il suo rigore, sfoggiato per esempio in occasioni come il concerto dei Pink Floyd. Tre volte si era salvata, grazie all'appoggio dei comunisti, delle associazioni ambientaliste e dei sindacati che siedono nel consiglio di amministrazione dei Beni Culturali. Ora questo appoggio è venuto a mancare, sarebbe insomma rimasta sola: e se il suo trasferimento non è stato ancora perfezionato, lo si deve unicamente allo scontro in atto sul nome del sostituto. Uno dei papabili è Francesco Zurli, attualmente a Verona, un nome fatto dal socialista Covatta, ma che non pare incontrare i favori di altre parti rappresentate in consiglio. Un altro è l'ispettore centrale Bucci Morichi, ma questa scelta contrasterebbe con le asserite ragioni di fare spazio ai giovani. Così si rinvia. La Asso intanto cerca di opporsi al trasferimento a Roma. I due anni che le mancano al pensionamento — dopo 40 di ministero e 63 di vita, e dopo essere passata per Cagliari, Palermo e L'Aquila — vorrebbe trascorrerli ancora in laguna, per vedere realizzata almeno una delle iniziative messe in cantiere. «Mi rendo conto che i tempi lunghi possono scontrarsi con urgenze reali ed esigenze di gestione politica, che spesso portano ad interventi frammentati e clientelali — dice la «lady di ferro» — certo questa è una buona occasione per allontanare un personaggio scomodo. Specie in questo momento in cui si affilano le armi per la consultazione amministrativa di maggio, e le urgenze della tutela possono infastidire determinati obiettivi politici». Mario Lollo

Luoghi citati: Cagliari, L'aquila, Palermo, Roma, Venezia, Verona