Serrata in Liguria
Serrata in Liguria Serrata in Liguria Sale da ballo in sciopero Igestori: non siamo criminali SAVONA NOSTRO SERVIZIO Discoteche e piano bar della provincia di Savona chiuderanno i battenti per una settimana, dal 12 sino al 19 aprile. L'industria del divertimento sciopera perché si ritiene «criminalizzata» dall'ondata di accuse che si è abbattuta sui locali notturni per il crescente numero di ragazzi vittime di incidenti stradali provocati dalla «febbre del sabato sera». La decisione è del Silb, sindacato locali da ballo, al quale aderisce il 95 per cento delle 87 sale della provincia e che da tempo sembrava attendere un'occasione per organizzare la protesta. Dicono al sindacato: «Addebitano alla nostra categoria i morti del sabato sera. Sull'Adriatico si sono lamentati di questa assurda criminalizzazione. Noi, invece, abbiamo deciso di scioperare». A proposito: gli operatori liguri sembrano soffrire di una sorta di «complesso dell'Adriatico». L'estate scorsa contavano di recuperare molte presenze, sfruttando l'effetto mucillagine. Invece, i turisti hanno continuato a fermarsi a Rimini e dintorni «perché sull'Adriatico, a differenza di altrove, ci si diverte». Nelle sale da ballo rivierasche si replica: «Sull'Adriatico possono fare l'alba, nessuno si oppone. Noi siamo guardati a vista». Le altre ragioni della protesta traggono lo spunto da un contenzioso che chiama in causa «la voracità della Siae», la scar- sa considerazione che l'apparato turistico ufficiale nutre verso la categoria e l'atteggiamento apparentemente «ostile» di qualche Comune. In questi giorni, ad esempio, il Nautilus, uno dei locali «storici» di Varazze, che ospitava soprattutto gli appassionati di liscio provenienti dalle delegazioni genovesi di Ponente, è stato chiuso per mancato rinnovo delle licenze. Si tratta di uno dei ritrovi più ampi e attrezzati (c'è anche la piscina) tra Varazze e Genova. A Finale è stato imposto a due discoteche di chiudere un'ora prima dell'orario consentito. Ogni sera le sale da ballo della provincia di Savona sono frequentate, in media, da circa 15 mila clienti e per le festività di Pasqua si prevedeva un afflusso almeno raddoppiato. Se lo sciopero sarà confermato dall'assemblea degli iscritti, convocata per la fine del mese, la Riviera savonése dovrà affrontare disagi di non poco conto. Tolte le discoteche e i piano bar, che cosa resta? Durante la settimana di Pasqua si intensificherà sensibilmente il traffico serale, per il prevedibile spostamento di comitive di giovani dalle località del Ponente verso quelle delle province di Imperia e di Genova, oltre che del Tigullio, dove i locali da ballo, anche se riservati a una clientela di alto livello, rimarranno aperti. Insomma, una settimana a rischio proprio per quella clientela che in un certo senso si vorrebbe invece tutelare. Il timore che molti sindaci, sotto la spinta di un'opinione pubblica che indica nel fare troppo tardi a ballare la responsabilità di tante sciagure della strada, firmino ordinanze per la chiusura anticipata delle discoteche si diffonde a macchia d'olio. Anche in provincia di Imperia temono l'arrivo di una sorta di «coprifuoco», con ripercussioni negative sull'attività turistica. «Tanto più - spiegano che in Costa Azzurra i nostri colleghi non hanno orario e possono farci concorrenza». Nel Tigullio il fenomeno sembra meno avvertito, d'altra parte si tratta, in prevalenza, di locali frequentati più da una clientela internazionale che da giovani del sabato sera. Ivo Pastorino
Persone citate: Ivo Pastorino, Ponente
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