L'Emilia tradisce le mamme antirock

L'Emilia tradisce le mamme antirock La Regione ha approvato la legge, ma sugli orari chiede che sia il governo a decidere L'Emilia tradisce le mamme antirock No alla chiusura anticipata delle discoteche MODENA NOSTRO SERVIZIO Le «mamme antirock» non sono contente. Dalla Regione Emilia-Romagna aspettavano infatti l'approvazione di una legge che imponesse la chiusura delle discoteche al massimo all'una di notte. Avevano raccolto parecchie decine di migliaia di firme per sollecitare l'adozione del provvedimento. Ma il Consiglio regionale, che ieri pomeriggio, dopo due giorni di discussione, ha votato la legge sui pubblici esercizi, ha deluso le loro aspettative. Nel testo non si parla affatto di chiusura anticipata: e poiché la materia è di competenza dei singoli Comuni, la Regione ha «girato» la questione a Roma, chiedendo con un ordine del giorno che il governo prenda provvedimenti a carattere nazionale sugli orari di sale da ballo, circoli culturali e affini. Se chiusura anticipata sarà, dunque, non riguarderà la sola Emilia, ma tutta l'Italia. La legge regionale, che ha avuto l'approvazione di democristiani, comunisti, socialisti e socialdemocratici, stabilisce soltanto un orario massimo di apertura dei dancing, fissato nelle 22. Non è una legge rivoluzionaria, insomma, anche se, a detta dei suoi promotori, i democristiani, «ha comunque un'importante valore politico perché, per la prima volta, si è mossa un'assemblea legislativa che affronta il problema nei termini di regolamentazione». E dopo quello che è successo in Veneto un mese fa, dove la decisione dell'assessore democristiano Bottin di far chiudere i locali alle 2 di notte ha sollevato una crisi politica che si è risolta nel nulla di fatto, è già molto. Niente chiusura anticipata, dunque. In compenso, la legge approvata dal Consiglio regionale stabilisce una serie di norme per contenere l'inquinamento acustico: meno decibel in sala, che dovranno essere concentrati sulla pista e più contenuti nei cosiddetti «spazi di conversazione». Per questi interventi, la Regione concederà contributi fino al 15 per cento dei costi documentati, a condizione che l'importo di spesa per queste opere superi i 50 milioni. Novità anche per quanto riguarda la somministrazione di bevande alcoliche: la legge pre- vede che dalle 2 alle 7 non possano più essere vendute. Ma più che un sussulto di proibizionismo, tale decisione è da intendersi come una provocazione al governo. La sua attuazione è subordinata all'emanazione dei decreti attuativi della legge del marzo '88 sulla sicurezza stradale, quella che prevedeva la prova del palloncino per i guidatori. Se entro 180 giorni i decreti non saranno emanati - dice la Regione - noi ricorreremo a questo provvedimento. I gestori delle sale da ballo della Riviera romagnola hanno fatto sapere di essere fermamente contrari a questa decisione, minacciando addirittura una «serrata» di protesta. E ancora, la legge approvata ieri in Regione prevede contributi finanziari (fino al 10 per cento dei costi) per quei «servizi di trasporto collettivo in orario notturno» che i gestori dei dancing vorranno organizzare singolarmente o in collettività. Insomma, si andrà a ballare in pullmino e non più in auto. Raffaella Quaquaro Per la chiusura anticipata delle discoteche le mamme emiliane avevano raccolto migliaia di firme

Persone citate: Bottin, Raffaella Quaquaro

Luoghi citati: Emilia, Italia, Modena, Roma, Romagna, Veneto