Non erano assicurati i quadri rubati a Boston

Non erano assicurati i quadri rubati a Boston USA «Costava troppo una polizza su 260 miliardi» Non erano assicurati i quadri rubati a Boston WASHINGTON. I dodici capolavori rubati dal museo Gardner di Boston, nel più sensazionale furto d'arte della storia americana, non erano assicurati e gli investigatori dicono di avere poche speranze di recuperarli. «Possono finire sotto chiave chissà dove» ha detto Dennis O'Callaghanì detective dell'Fbi. «Purtroppo, per quanto riguarda le opere d'arte di grande valore, i precedenti non sono incoraggianti». L'Fbi ha mobilitato l'Interpol per cercare anche all'estero i capolavori trafugati: undici dipinti e disegni di grandi maestri come Rembrandt, Degas e Vermeer e una coppa di bronzo cinese della dinastia Sbang (1200-1100 a.C). Difficile valutare con esattezza il loro valore, perché sono fuori dal mercato da più di un secolo; il museo parla di 260 miliardi di lire. La collezione Gardner, che comprende quadri, sculture e rarità librarie, è assicurata solo per il restauro e la conservazione, ma non contro il furto perché costerebbe troppo. «Una polizza del genere si mangerebbe da sola tutto il nostro bilancio che è di due milioni 800 mila dollari l'anno» (circa 3 miliardi e mezzo di lire), spiega Barry Wanger, portavoce del museo. Inoltre, Isabella Stewart Gardner, l'estrosa fondatrice del museo, stabilì che la raccolta non può essere modificata con aggiunte o sostituzione. «Perciò anche se intascassimo l'assicurazione non potremmo spenderla per comprare altre opere». Secondo il «Guinness dei primati», per entità il furto di Boston è stato superato nella storia recente solo dal saccheggio della banca centrale tedesca nel 1945: furono asportati lingotti per un valore corrispondente a 3750 miliardi di lire dei giorni nostri. [Agi]

Persone citate: Barry Wanger, Degas, Dennis O'callaghanì, Gardner, Isabella Stewart Gardner, Rembrandt, Vermeer

Luoghi citati: Boston, Boston Washington