«Film senza pubblicità» Fininvest: è la fine della tv commerciale di Fabio Martini
«Film senza pubblicità» Fininvest: è la fine della tv commerciale Legge Mammì, sorpresa al Senato «Film senza pubblicità» Fininvest: è la fine della tv commerciale ROMA. I film in tv non possono essere interrotti dagli spot. Con un vero colpo di scena, il divieto di spezzettare le opere cinematografiche è stato approvato ieri sera al Senato durante le votazioni per la «legge Mammì» che disciplina il sistema radiotelevisivo. La nuova norma, introdotta da un emendamento pci-sinistra de - e approvata con il parere contrario del governo - prima di diventare legge dovrà comunque essere ratificata anche dalla Camera. La sorprendente novità ha provocato l'immediata reazione del gruppo Fininvest: pochi secondi dopo l'approvazione dell'emendamento, il vicepresidente Gianni Letta, che dalla tribuna del Senato seguiva minuto per minuto il dibattito, ha detto: «E' la fine della televisione commerciale, questo è un danno da 400 miliardi l'anno». Secondo l'amministratore delegato della Fininvest Fedele Confaionieri, «mentre in Ungheria e Polonia ci chiedono di aprire le tv commerciali, in Italia ci costringono a chiuderle». L'approvazione della norma anti-spot è stata del tutto inattesa, perché di questo aspetto specifico non si era mai discusso durante le trattative tra i partiti di governo durate 20 mesi. Nei giorni scorsi il psi aveva chiesto ad Andreotti di richiamare alla disciplina di maggioranza i senatori «ribelli» della sinistra de, ma su altre questioni. E infatti ieri sera il patto di maggioranza ha retto quasi fino, alla fine, permettendo di approvare uno degli articoli più controversi della legge: quello sugli indici di affollamento della pubblicità. La maggioranza si è invece sfaldata sugli spot. Il senatore comunista Maffioletti, nella speranza di creare divisioni, ha chiesto il voto segreto sull'articolo della pubblicità. Il presidente del Senato Spadolini lo ha dichiarato inammissibile e a quel punto la «mina» sembrava disinnescata. E invece su un punto specifico dell'articolo, i comunisti e il senatore Lipari della sinistra de hanno presentato un emendamento col quale si proponeva «l'inserimento nei film di messaggi pubblicitari solo tra il primo e il secondo tempo». Il ministro Mammì si è pronunciato contro, ma nel silenzio generale ha chiesto la parola il presidente dei senatori de Mancino, della sinistra. «Su una questione come questa ci deve essere libertà di voto nella de». Un invito che è stato raccolto da molti senatori democristiani. A scrutinio palese, a favore dell'emendamento (oltre a pei, sinistra indipendente, msi, radicali), ha votato anche il vicepresidente dei senatori de Aliverti, della maggioranza. In nottata è stato approvato un emendamento che vieta la trasmissione in tv dei film vietati ai minori di 18 anni. Fabio Martini
Persone citate: Aliverti, Andreotti, Gianni Letta, Maffioletti, Mammì, Mancino, Spadolini
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