Giorgi «cacciato» dai tifosi

Giorgi «cacciato» dai tifosi Il tecnico della Fiorentina e la squadra accolti con fischi e insulti l'altra notte al ritorno da Ascoli Giorgi «cacciato» dai tifosi Intanto Baggio si riavvicina alla Juve FIRENZE DAL NOSTRO INVIATO Tra l'uscita di Certosa dell'autostrada e l'hotel Relais c'è meno di un chilometro, saranno forse ricordati come i mille metri che hanno segnato una svolta. La Fiorentina, reduce da Ascoli, aveva scelto questo angolo di quiete per continuare a meditare sulla sconfitta e cominciare a far luce sul suo futuro immediato (trasferta di Auxerre) e meno: un finale di campionato che si annuncia al cardiopalmo per i tifosi viola. Una staffetta di ultras ha segnalato poco dopo la mezzanotte di domenica l'arrivo del pullman con la squadra. E davanti all'albergo è cominciata la gazzarra, con insulti a tutta la comitiva, in particolare a Bruno Giorgi. Qualcuno ha anche forato le ruote a tre auto, credendo che appartenessero ai giocatori. In realtà erano di privati cittadini. Sono mancati i classici lanci di pomodori e di uova marce, ma al nome di Giorgi è stato accomunato il verbo «vattene» che suona ormai a distesa per le strade e le piazze di una città sempre più intransigente, nel tifo come in altre manifestazioni si fa per dire civili. Il buon Giorgi, uomo tranquillo per scelta (altrimenti sarebbe già impazzito), s'è ritirato in camera, seguito dai suoi ragazzi. «Ero stanco, avevo sonno, non sono rimasto turbato da quanto è successo». Parole dettate dal- la voglia di esorcizzare un esonero annunciato ormai decine di volte ma mai così vicino. Ieri mattina Righetti e Previdi, presidente e direttore sportivo della società viola, si sono sentiti a lungo per telefono sulla linea Firenze-Sassuolo prima di raggiungere la squadra all'aeroporto di Pisa. Hanno deciso di rimanere sulle stesse posizioni di strenua difesa dell'allenatore almeno fino a giovedì. Quel giorno, comunque vadano a finire le cose in Coppa, qualcosa di nuovo potrebbe accadere. Si parla insistentemente di Valcareggi e Graziani già precettati per tentare la carta della disperazione, evitare che la rassegnazione prenda il sopravvento sui giocatori, deside¬ rosi solo di una cosa: riappropriarsi di un rapporto vero con un tecnico, chiunque esso sia. Con Giorgi nessuno ha più dialogo. Il sdenzio stampa è nulla a confronto del gelo sceso all'interno dello spogliatoio. Queir Agroppi che ha «cambiato» la faccia all'Ascoli dando ragione al presidente Rozzi («Mi ero accorto che Bersellini era rassegnato, ci voleva una svolta»), quell'Agroppi che ha condotto i suoi nella vincente battaglia contro la Fiorentina, paradossalmente potrebbe aver contribuito a far cambiare idea ai Pontello e a chi sta più vicino alla squadra. Righetti non dichiara ma conferma: «Vedremo giovedì, calma, prima viene la Coppa, un impegno a cui tenia¬ mo e per il quale siamo fortemente in corsa». I giocatori però sono in attesa degli eventi, sconcertati. Qualcuno, come Baggio, più di altri. Adesso il putto si rimangia perfino le interviste tramite tifosi: ricordate quelle dichiarazioni rilasciate a un gruppo di supporters e riportate dai giornali secondo le quali di venire alla Juve lui non ci pensava proprio? Ebbene l'altra sera, preso dai rimorsi, lette le dure dichiarazioni del presidente bianconero Chiusano, contemporaneamente al «rilancio» offerto da Agnelli domenica stessa, ha confessato all'amico Bardin, tecnico in seconda dei viola: «Io non ho mai detto quelle cose, cioè le ho dette perché..., in¬ somma che dovevo fare davanti ai tifosi? E, invece, subito, tieh, i titoloni sui giornali...». Il silenzio stampa voluto da Baggio per primo, si sta ritorcendo come un boomerang addosso all'elemento di maggior nome di questa squadra. Il vicentino avrebbe voglia di sfogarsi, ne siamo certi, ma è controllato a vista dai compagni, più e meglio di quanto riescano a fare sul campo i suoi avversari diretti. Anche ad Ascoli il putto ha messo la zampata della sua classe al servizio della causa viola. S'è procurato e ha battuto con la solita perizia il rigore dell' 1 -1. Non è bastato. E continuano le contraddizioni. Quando la squadra gira Baggio e Dunga sprecano, quando Dunga e Baggio sono in giornata gli altri fanno acqua, specialmente in difesa. E qualcuno (vero Pioli?) perde pure la testa. Contro la Fiorentina, vale la pena ricordarlo, hanno giocato anche i mondiali. Lo stadio Comunale probabilmente non sarà pronto neppure per l'incontro con il Cesena di domenica. Così i viola sono Uberi di scegliere tra Siena, Massa e La Spezia i luoghi ameni dove spareggiare per la salvezza. Ma, calma, domani ad Auxerre va in onda la versione europea della Fiorentina, quella che finora non ha tradito mai. L'impressione è che anche la Francia non sarà dolce, stavolta. Franco Badoiato Decisione. Giorgi conoscerà il proprio destino dopo l'Auxerre in Coppa

Luoghi citati: Firenze, Francia, La Spezia, Massa, Pisa, Sassuolo, Siena