Portiere parotutto per soli 100 milioni

Portiere parotutto per soli 100 milioni SAMPDORIA Uff Storia di Pagliuca, eroe di Samp-Napoli Portiere parotutto per soli 100 milioni GENOVA. Ormai non ci sono più dubbi. Il terzo portiere d'Italia, dopo Zenga e Tacconi, è lui, Gianluca Pagliuca, l'uomo che domenica ha salvato il Milan dall'aggancio o addirittura dal sorpasso da parte del Napoli. Il rampante numero uno della Sampdoria soffre però di un complesso d'inferiorità rispetto ai suoi colleghi. Guadagna infatti poco più di 100 milioni all'anno, un ingaggio da serie C, in una squadra dove certi suoi colleghi superano abbondantemente il miliardo. Pagliuca si vergogna quasi a parlarne, ma non può fare a meno di lanciare un accorato appello a Mantovani: «E' vero, nell'88 ho firmato un contratto che scade nel '92. Ero un ragazzino alle prime armi, devo ammettere che il presidente ha rischiato molto puntando su di me e, giustamente, l'ingaggio è stato proporzionato alle mie quotazioni di allora. Ora però le cose sono cambiate, sono diventato titolare nella Sampdoria e credo di avere qualche merito nei successi della squadra. Io non chiederò nulla direttamente, perché non mi sembra corretto. Spero solo che il presidente valuti i miei meriti e ritocchi il mio contratto». Mantovani, che domenica dopo la partita con il Napoli lo ha elogiato, non sarà insensibile al grido di dolore. La Sampdoria, proprio grazie a Pagliuca, ha riacceso le speranze di scudetto, anche se Boskov preferisce toccare le corde del rimpianto: «Se penso ai punti gettati via ad Ascoli e Verona mi sento male. Due partite da vincere alla grande e che invece ci hanno visto soccombere. Con quei quattro punti in più ora saremmo lanciatissimi verso il titolo. Invece dobbiamo accontentarci di una speranza molto flebile, legata soprattutto alle disgrazie altrui». A cosa si riferisce? «Io credo che il Milan sia in grave crisi. Domenica, oltre tutto, dovrà fare a meno di Maldini e Tassotti. La panchina lunga conta fino ad un certo punto; quando mancano i campioni sono guai. E la squadra di Sacchi, in netto calo fisico, rischia di perdere almeno un punto a Lecce. Oltre tutto, mercoledì con il Malines, il Milan sarà chiamato ad un impegno durissimo e ne risentirà in campionato». E il Napoli? «Mi sembra favorito per lo scudetto. Contro di noi ha giocato un'ottima partita, tutta all'attacco. Se non fosse stato per Pagliuca, probabil- 1 mente avrebbe vinto. Mi hanno impressionato soprattutto Carnevale, Careca e Maradona. Non me li aspettavo così in palla. Fisicamente sono a posto, ma devono stare molto attenti alla Juventus. La squadra di Zoff, in Coppa Uefa con l'Amburgo, potrà permettersi di giocare una partita di allenamento, visto il 2-0 di vantaggio. Quindi arriverà a Napoli fresca e riposata, per giocarsi le ultime cartucce». E la Sampdoria? «Noi dobbiamo pensare soprattutto al Grasshoppers. La Coppa delle Coppe, a questo punto, è il nostro primo obiettivo. Gli svizzeri mi fanno paura perché sono fisicamente forti e giocano piuttosto duro. Credo che ci aggrediranno dal primo minuto Molto dipenderà dall'arbitro Per fortuna recupero sia Cerezo che Carboni». E allo scudetto non pensa più? «E' molto difficile centrare quest'obiettivo. Dovremmo vincere tutte le partite fino al termine e sperare che il Milan e il Napoli continuino a girare a vuoto. Se domenica vinciamo a Bologna ci attaccheremo alla radiolina per conoscere i risultati delle due squadre che ci precedono. Ma il tempo gioca a favore di Sacchi e Bigon. A noi resteranno solo i rimpianti». Renzo Carboncini oskov rimpiange i punti perduti

Luoghi citati: Amburgo, Bologna, Genova, Italia, Lecce, Napoli, Verona