CREDITI

CREDITICREDITI I dubbi dell'Ovest WASHINGTON. Numerose ditte occidentali hanno sospeso le esportazioni all'Urss perché essa è rimasta troppo indietro nei pagamenti. L'affermazione del «Wall Street Journal» in una corri-1 spondenza da Mosca dei giorni scorsi segnala un problema inquietante: la somma coinvolta potrebbe essere di 500 milioni di dollari, 625 miliardi di lire. Il debito estero sovietico a fine '89 è salito a 48 miliardi di dollari. C'è il rischio che il credito dell'Urss si riduca al punto da paralizzare la produzione. Il quotidiano ha citato il caso del consorzio francese della Lurgi, che sta costruendo una gigantesca raffineria nell'Asia Sovietica, e che è riuscita a farsi versare 100 milioni di dollari solo su intervento del governo di Parigi. Londra e Bonn si stanno muovendo. E l'Italia? «Una banca italiana a Mosca, che sta aiutando da agosto un cliente a recuperare 16 milioni di dollari, riferisce che alcuni piccoli fornitori italiani dell'Urss hanno ormai problemi di liquidità».