Cassazione: obbligatori i giubbotti antiproiettile per le guardie in banca
Cassazione: obbligatori i giubbotti antiproiettile per le guardie in banca Milano, condannata Mondialpol Cassazione: obbligatori i giubbotti antiproiettile per le guardie in banca MILANO. Le guardie giurate che prestano servizio davanti alle banche devono essere dotate di giubbotti antiproiettili. L'obbligo deriva dalle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro ed è stato ribadito ora da una sentenza della Cassazione. Secondo la Suprema Corte' i responsabili dei servizi di vigilanza sono tenuti non soltanto a fornire il giubbotto ma devono obbligare i dipendenti ad indossarlo. E' una decisione che farà discutere e che potrà sollevare molte perplessità soprattutto sulla sua applicazione. Chi deve indossarlo? Soltanto le guardie giurate davanti ad una banca o tutte le categorie che, per un motivo o per un altro, potrebbero trovarsi al centro di un conflitto a fuoco con i rapinatori: sorveglianti di aziende, dipendenti di uffici di vigilanza. E' la prima volta che nella giurisprudenza italiana la guardia giurata è considerato un lavoratore tutelato dalle norme per la prevenzione degli infortuni. La Corte ha applicato una legge del 1955 che impone l'obbligo al datore di lavoro di fornire al dipendente mezzi personali di protezione resistenti, idonei e appropriati ai rischi inerenti alle operazioni eseguite. Il caso da cui prende avvio la sentenza risale all'82. Un agente della Mondialpol, Enzo Fantinati, viene ferito in un conflitto a fuoco davanti ad un'agen¬ zia della Banca nazionale del lavoro a Milano. La guardia presenta un esposto facendo presente di aver prestato servizio senza giubbotto antiproiettile. Il pretore di Milano prima e la Corte d'appello poi condannano Giorgio Calieri, responsabile della Mondialpol milanese a mezzo milione di multa e a 30 milioni di provvisionale a favore del ferito. Calieri, sia in appello che nei motivi di ricorso alla Corte, ha sostenuto: «Le cautele antinfortunistiche non possono applicarsi al caso della rapina davanti ad una banca. Ogni cautela sarebbe inadeguata davanti ad un attentato». Ed ha aggiunto: «Nessuno degli organi di vigilanza (Questure, ministero competente, ispettorato del lavoro) ha disposto nulla in materia. Le stesse organizzazioni sindacali si sono dette contrarie all'obbligatorietà dell'uso del giubbotto». La replica della Corte alle giustificazioni difensive è secca: «Non servivano direttive ministeriali o di altro organo di controllo: l'obbligo del giubbotto è disciphnato dalla legge antinfortunistica. E non è certamente il parere di un organismo sindacale a poter giustificare la mancata adozione di un indumento protettivo in ottemperanza alle norme sulla prevenzione infortuni, nell'esercizio di un servizio di vigilanza particolarmente pericoloso». In. p.]
Persone citate: Calieri, Enzo Fantinati, Giorgio Calieri
Luoghi citati: Milano
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