Un Bugno in faccia agli stranieri di Gian Paolo Ormezzano

Un Bugno in faccia agli stranieri Gli italiani si alleano nella Milano-Sanremo: Fignon, Kelly & C. quasi subito fuori gioco Un Bugno in faccia agli stranieri Successo per distacco del monzese, che resiste a Golz Argentine Fondriest non favoriscono l'inseguimento SANREMO DAL NOSTRO INVIATO E adesso vediamo come reagisce la gente dello sport alla vittoria italiana, di Gianni Bugno che ha lombi magnanimi, nella Milano-Sanremo. Perché si diceva: oh se i nostri riprendessero a vincere le grandi classiche... Bene, ci siamo, adesso chi snobbava il ciclismo dicendosi però disponibile agli entusia-, smi in caso di italiano primo su un grande traguardo, è servito. O magari non accade nulla, il ciclismo continua a essere quello finto ecologico, sofisticatello delle mountain-bikes, e vana è non solo l'impresa di Gianni Bugno, peraltro snobbatissimo la vigilia dai pronostici, ma anche quella dei bambini di tre scuole elementari di Sanremo i quali hanno prodotto un'esposizione di dipinti bellissimi, pieni di colori e di devozione, sul santo ciclismo poetico. Bellissima vittoria in una velocissima Sanremo, record dei record, i 45,806, meglio di Van Looy 1958 (42,178) quando non c'erano Poggio e Cipressa, meglio di Merckx 1967 (44,805) quando c'era il Poggio, meglio di Kelly 1986 (42,120) quando si è aggiunto il Cipressa. Bugno e gli altri del gruppo di cento che lui ha lasciato, seguendo Canzonieri, appena fuori Imperia, al chilometro 261 cioè a 33 dal traguardo, hanno usato bene il clima dolce ma non caldo, il vento a favore, la voglia italiana di far fuori i favoriti stranieri quando, al km 19, il gruppone dei 213 partenti si era spezzato in tanti ventagli. Indietro erano rimasti Kelly e Fignon, LeMond e Criquielion, Hampsten, Vanderaerden e Books... Trentaquattro nel primo ventaglio,,.ottantotto (con Bugno) nel ^secondo, la fusione, centoventidue contro tutti, fra i primi tanti italiani, con quattro squadre impegnatissime, la Chateau d'Ax di Bugno, la Diana di Saronni, l'Ariostea di Baffi e Argentin e (meno) la Del Tongo di Fondriest. I novanta di Fignon staccati di 3' dopo 100 chilometri, di l'48" a metà Turchino, di 2'20" in vetta (km 144), di 15' a Savona, km 185. Poi il loro ritiro in massa, la Sanremo aperta ai nostri, Bugno in fuga lasciando Canzonieri sul Cipressa (km 270), Bugno che ha «tenuto» sui sei superstiti allo sbrindellamento finale, cioè Golz tedesco, Delion francese, Argentin e Fondriest italiani, Colotti francese, Skibby danese: così li elenca l'ordine d'arrivo, prima di Baffi che ha vinto la volata del gruppo. Bugno era arrivato a un massimo di 41" con Sanremo a 22 chilometri e ancora mezzo Cipressa e tutto il Poggio da scalare, è sceso a 10" all'ultimo chilometro su Golz che aveva scollinolo il Poggio staccato di 15", ha finito con 4", a ruota libera. I critici, che per anni hanno messo Bugno in ogni pronostico, fidandosi della sua classe, hanno spiegato che l'indifferenza di ieri l'altro era dovuta soltanto a un desiderio di togliergli la zavorra della responsabilità. Lui ha spiegato, usando bene tutti i congiuntivi, che ha giocato alla lotteria, essendo effettivamente lontano dalla forma massima. Con il che si può sperare in altre grandi vittorie, quando la forma massima arriverà dentro la gambe di questo ragazzo nato in Svizzera e ora proprietario di una tintoria a Monza, la sua città. Bagazzo? Beh, in queste ore deve nascergli Alessio - sesso preconosciuto, nome deciso Bugno ha ventisei anni, tiene la faccia manageresca da copertina di Capital, e a registrargli le parole del dopocorsa hai già l'articolo fatto. Seguiamo il grande ciclismo da trèntadue anni, prima volta che vediamo gli italiani spaccare una grande corsa, piegare subito i favoriti stranieri e mandare uno di loro, senza fargli la guerra, a irridere ai pronostici esterofili. Che sia la lucidità della disperazione, o che stia cambiando il mondo, o almeno l'Italia? Gian Paolo Ormezzano ir, m Bugno in trionfo. L'ultimo italiano a vincere una classica era stato Argon cin nel Giro di Lombardia del 1987