Ilva, l'acciaio di Stato fa il «pieno» all'estero
Ilva, l'acciaio di Stato fa il «pieno» all'estero Una raffica di accordi per 2500 miliardi Ilva, l'acciaio di Stato fa il «pieno» all'estero ROMA. L'Uva (gruppo Iri) rafforza la propria presenza sui mercati internazionali: nel 1989 ha venduto all'estero prodotti siderurgici per un valore di 2500 miliardi di lire. Di questi, 2350 miliardi in vendita di prodotti, 70 miliardi attraverso società partecipate, 40 in vendita trading e 30 in know-how. Il 25-30% della sua produzione è indirizzata al mercato internazionale e ha un interscambio con l'estero di circa cinquemila miliardi all'anno, equamente ripartiti tra vendite è acquisti. La società è presente in 40 Paesi con una particolare concentrazione nelle aree geografiche dell'Europa e del Mediterraneo. E' proprietaria di 12 società e ha una partecipazione in altre 8 all'estero. Le vendite! all'estero sono concentrate soprattutto nell'area di affari tubi, e nello scorso anno sono ammontate a 380 miliardi di lire. L'ultima com- messa di 235 km di tubi di grande diametro per gasdotti è stata acquisita dall'Uva in Malesia per un valore di circa 55 miliardi di lire. Si tratta di una commessa per il trasporto sottomarino di gas ad alta pressione, ad alto livello tecnologico. Questa commessa viene a seguito di un'importante serie di ordini di tubi di grande diametro acquisiti dalla società Uva negli ultimi tre mesi in tutto il mondo, soprattutto in Usa, Alaska, Bangladesh, Olanda, Saravak e Malesia. Complessivamente in Europa l'Uva ha venduto tubi per 900 miliardi. Con questi ordini, alcuni in avanzata fase di esecuzione e comunque tutti da completarsi entro il 1990, l'Uva si conferma uno dei leader mondiali nel campo dei tubi di grande diametro per gasdotti, oleodotti ed acquedotti, nonostante la forte concorrenza dei produttori tedeschi, giapponesi e francesi.
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