«Bloccheremo la droga ad Est» di Francesco Santini

«Bloccheremo la droga ad Est» Dopo il vertice al Viminale nuove misure contro il traffico in Europa «Bloccheremo la droga ad Est» Impegno dei ministri di Bulgaria e Turchia ROMA. Contro i tir dei narcotrafficanti lanciati sulla «rotta balcanica» per rifornire di eroina il mercato europeo, l'Italia guida il contrattacco e sigla nuove alleanze intemazionali. Dice il ministro dell'Interno, Antonio Gava: «Sappiamo che l'80% dell'eroina destinata all'Europa occidentale viaggia su questa rotta ed è qui che dobbiamo concentrare i programmi di cooperazione». Per concordare gli interventi contro i narcotrafficanti che battono la «rotta balcanica», l'Italia ha chiamato per due giorni, a Roma, con i ministri degli Interni di Turchia e Bulgaria, Ungheria, Grecia e Jugoslavia. E Gava appare soddisfatto: «Abbiamo dato vita - afferma - ad una collaborazione che consente agli esperti di tutti i Paesi di incontrarsi per dare il via operativo ad un'azione di contrasto alle frontiere». Sarà intensificata l'attività di «intelligence» per migliorare lo scambio delle informazioni, potenziare i controlli, individuare i canali della produzione e del traffico: non si vuole creare una struttura che sostituisca l'Interpol ma rendere più efficace la lotta ai mercanti di morte che contano, in Europa, su un mercato di 50 milioni di consumatori. Il dato più interessante della riunione romana si è avuto alla conferenza stampa nelle sale del Viminale. Gava sedeva tra il collega greco e quello turco; Accanto i ministri dell'Interno francese e quello bulgaro, il ministro svizzero e l'austriaco, l'ungherese,il tedesco e lo jugoslavo. Il ministro dell'Interno turco, Adul'Kadir Aksu ha assicurato che la produzione del papavero da oppio è controllata dal governo ed impegnata solo per scopi industriali. Alla cronista greca che insisteva nella domanda, Aksu si è mostrato fermo ed ha ribadito la volontà della Turchia di collaborare per sconfìggere il traffico internazionale. Il rappresentante austriaco, Franz Loschnak, ha assicurato che nel suo Paese si stanno intensificando le misure per impedire il riciclaggio del danaro sporco. Ampie assicurazioni di appoggio, anche dal ministro ungherese Zol' Tàn Gal. Ha spiegato che, per ora, il suo Paese è immune dall'attacco dell'eroina, ma le previsioni non sono buone. «Questo mercato - ha aggiunto - presto si diffonderà nel nostro Paese, ci sono segnali negativi ed è quindi fondamentale prepararsi in tempo ad affrontarli». Gava ha concluso l'incontro sottolineando l'esigenza di dare maggior sostegno all'Unfdac, l'organizzazione delle Nazioni unite impegnata contro la produzione degli stupefacenti. Francesco Santini

Persone citate: Aksu, Antonio Gava, Franz Loschnak, Gava