«Un satellite-spia Usa ci cadrà addosso»
«Un satellite-spia Usa ci cadrà addosso» Il sofisticato congegno spaziale, 20 tonnellate e motore nucleare, si è spezzato in 4 parti «Un satellite-spia Usa ci cadrà addosso» Urss in allarme, Washington minimizza: non ci sono perìcoli WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Il più costoso e avanzato satellite spia del mondo, il «KH12» lanciato il 28 febbraio scorso dallo shuttle Atlantis, si è spezzato in quattro parti dieci giorni fa, e i frammenti, alcuni dei quali radioattivi, cadranno sull'Urss in un periodo tra domani e il 15 aprile. Il satellite, venti tonnellate di peso, la dimensione di un autobus, dispone di un motore nucleare, come il Cos'mos sovietico che all'inizio degli Anni Ottanta precipitò in Canada. L'Atlantis lo aveva portato in un'orbita molto elevata, per consentirgli di spiare gli armamenti e i movimenti militari dell'Urss per almeno il prossimo decennio. La prima a dare notizia del guasto del KH12 e della proi gressiva disintegrazione è stata ' l'altro ieri l'agenzia di stampa sovietica Novosti, secondo cui «il satellite spia cadrà sulla Russia del Nord». A Washington, il Pentagono lo ha confermato ieri con un comunicato sibillino. «La missione spaziale ST36 svolta dalla Nasa e dal ministero della Difesa americano - ha detto - è ih difficoltà. Parti del satellite incaricato della missione rientreranno nell'atmosfera terrestre. Pensiamo che non rappresentino un pericolo né per gli uomini né per le cose». Tradotta dal linguaggio burocratico, la nota, che non fa riferimento a eventuali fughe radioattive, dovrebbe significare che: 1) La maggior parte del satellite spia brucerà al rientro atmosferico; 2) Il motore è costruito in modo da non perdere radioattività in caso di incidenti; 3) i frammenti si abbatteranno su zone disabitate. L'ottimismo del Pentagono contrasta con l'allarme della Novosti, secondo cui gli scien- ziati sovietici seguono il percorso del satellite minuto per minuto, nel tentativo di organizzare un piano di emergenza per l'eventuale protezione delle località su cui cadrà. Il Pentagono ha mostrato di nutrire altre preoccupazioni: i sovietici, ha affermato, non saranno in grado di scoprir nulla sul KH12 perché andrà quasi completamente distrutto; e lo spionaggio americano non risentirà eccessivamente della perdita del satellite perché altri sono in orbita. Al Congresso, questa divergenza ha provocato subito polemiche; il senatore John Glenn, l'ex astronauta, ha annunciato un'inchiesta «sulle cause e gli effetti del disastro». Che di disastro si tratti è indubbio. Lanciato dopo sei tentativi falliti dell'Atlantis, il KH12 doveva riempire un vuoto preoccupante nel sistema spionistico Usa, causato in parte alla sospensione dei voli spa¬ ziali dopo la catastrofe dello shuttle Challenger al principio dell'86, in cui morirono sette astronauti, e in parte al recente ritiro del superaereo spia SR71 dopo un quarto di secolo di attività. Il KH12 è dotato di radar e altri sensori che «vedono» anche sotto le nuvole e che intercettano le conversazioni radio e telefoniche e i dati telemetrici dei missili e altri vettori. I computer di bordo trasmettono tutto a terra in forma di impulsi elettronici che vengono poi trasformati in immagini e suoni. I suoi obiettivi principali erano disegnare la mappa degli armamenti e delle basi sovietici, e il controllo del disarmo. I limiti dello spionaggio orbitale americano sono emersi durante l'incendio dell'impianto di armi chimiche di Rabta in Libia: è occorso un giorno intero perché gli Usa potessero confermarlo. Ennio Caretta
Persone citate: Ennio Caretta, John Glenn
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