Gli etruschi? Immigrati

Gli etruschi? Immigrati Cavalli-Sforza parla a Milano della «biblioteca genetica» Gli etruschi? Immigrati Le ricerche sul dna confermano l'origine non italiana dell'antico popolo Si daterà la diaspora dei nostri antenati, verso lingue e costumi diversi MILANO. Sulle origini e la storia dell'uomo moderno, si incrociano gli studi di genetica, di archeologia e di linguistica, e, nella maggior parte dei casi i risultati sono, se non concordi, quanto meno non in contrasto. Del complesso rapporto fra queste discipline ha parlato ieri per la Fondazione Lorenzini, il professor Luca Cavalli-Sforza, direttore del dipartimento di genetica dell'Università di Stanford, in California. La vicenda dei nostri diretti antenati - cioè quelli con il cranio eguale al nostro - comincia centomila anni fa in Africa e in Medio oriente. Una serie di migrazioni di massa hanno poi interessato l'Asia, l'Australia, l'Europa, l'America. I dati genetici delle popolazioni oggi viventi possono fornire elementi fondamentali per ricostruire la storia passata. Il dipartimento di genetica di Stanford sta costituendo una «biblioteca del dna» prelevato dal sangue di tremila gruppi etnici, di ognuno dei quali si sono presi in esame 30/40 individui, scelti in zone isolate, preferibilmente montagnose, nelle quali l'accesso e la commistione con persone di diversa provenienza è più raro. La ricerca potrebbe consentire di «datare» in modo attendibile il periodo in cui i nostri antenati si sono «separati», avviandosi verso destini indipendenti, e, successivamente, anche lingue autonome. Le migrazioni si sono principalmente condensate negli ultimi cinquantamila anni; quanto più antiche sono state, tanto maggiori sono le differenze genetiche. Insieme con la risposta a qualche domanda, gli studi porgono la conferma a qualche enigma: per esempio sugli Etruschi. Il dna di gruppi originari della Toscana meridionale mostra infatti, ancora oggi, alle soglie del Duemila, alcune caratteristiche che, non riscontrabili in altre popolazioni italiane, indicano con sicurezza una provenienza straniera. Così, sull'origine degli Etruschi, si ha soltanto una certezza: che italici non erano. Di dove provenissero, rimane da scoprire. Similmente, ha aggiunto Cavalli Sforza, «il dna di alcuni gruppi delle regioni meridionali e della Sicilia conserva tracce della dominazione greca di oltre 2500 anni fa. Non soltanto, ma studiando l'anemia mediterranea e il dna dei suoi portatori in Sardegna, si può risalire ai Fenici». Nel mondo, oggi, si parlano 5 mila lingue, generalmente classificate in 17 famiglie (una delle quali è l'indoeuropeo, cui appartiene anche l'italiano). Se è possibile che all'origine esistesse un'unica lingua, è questione sulla quale si sono svolte numerose e prestigiose ricerche, con risposte non di rado affermative. Una di esse, che arriva proprio a questa conclusione esaminando una serie di «radici» comuni a vocaboli che designano parti del corpo e numeri, sta per comparire e, anticipa Cavalli Sforza «susciterà molte polemiche e discussioni». Ornella Rota

Persone citate: Cavalli, Cavalli Sforza, Cavalli-sforza, Luca Cavalli-sforza, Ornella Rota, Stanford