Elezioni in Germania Est, è l'ora dei corvi

Elezioni in Germania Est, è l'ora dei corvi La paura serpeggia nei partiti dopo la scoperta che il favorito di Kohl era una spia del vecchio regime Elezioni in Germania Est, è l'ora dei corvi Valanghe di lettere anonime svelano i crimini dei candidati BERLINO EST DAL NOSTRO INVIATO E' l'ora dei corvi, all'antivigilia delle elezioni politiche di domenica nella Ddr, le prime libere dopo 57 anni di dittatura, dapprima nazista poi stalinista. I giornali, la radiotelevisione, i partiti, i gruppi civici sono sepolti da una valanga di lettere anonime di denuncia contro candidati. Le accuse più frequenti sono corruzione, arricchimento illecito e, soprattutto, collaborazione con il famigerato Stasi, il servizio segreto del regime di Erick Honecker. L'atmosfera è avvelenata dopo la scoperta che il capolista di «Risveglio democratico», l'avvocato Wolfgang Schnur, il favorito del cancelliere di Bonn Helmut Kohl, da sedici anni era una spia dello Stasi. Sconfessato dai democristiani, costretto mercoledì a dimettersi, l'avvocato è stato espulso ieri dal partito, al suo posto è stato eletto il suo vice, il parroco evangelico Rainer Eppelmann, ministro senza portafogli. Schnur ha paura. Lo ha detto al primo ministro Hans Modrow, che ha chiamato al suo capezzale, nell'ospedale in cui è ricoverato per un collasso circolatorio. Al capo del governo ha chiesto protezione per sé e per la sua famiglia che abita a Rostock. La paura serpeggia anche negli altri partiti. Ne ha accennato ieri, durante la conferenza stampa, il candidato numero uno del partito socialdemocratico Ibrahim Boehme (che gode dell'appoggio dell'ex cancelliere Willy Brandt). Boehme non esclude che tra oggi e domani, prima delle elezioni, qualcuno faccia rivelazioni sensazionali sul conto di altri uomini politici anche nel suo partito. «Forze oscure sono al lavoro)., ha detto. Ha aggiunto di poter escludere che qualche dirigente abbia collaborato con lo Stasi, ma di non poter mettere le mani sul fuoco per tutta la base del partito. I timori del socialdemocratico Boehme sono confermati dalla commissione d'inchiesta sulle attività illecite durante la dittatura. «Tutti i partiti e tutti i gruppi civici» sono infiltrati da agenti segreti del disciolto Stasi, «in misura di gran lunga superiore a quanto finora si ritenesse» — è detto in una dichiarazione — e «nei vecchi e nuovi partiti e gruppi alcuni di loro hanno funzioni direttive». La commissione ha invitato il governo di Hans Modrow a rendere noti immediatamente, prima del voto, i nomi di tutti i collaboratori dei servizi segreti che si presentano come candidati alle elezioni di postdomani. Il governo finora non ha rea¬ gito. Secondo le più recenti rivelazioni, i funzionari in servizio effettivo dei servizi segreti erano 85 mila, i collaboratori fissi 135 mila. Ma, se si calcolano anche gli informatori esterni (insegnanti, avvocati, giudici, sacerdoti, poliziotti) e le loro famiglie, il numero dei «controllori» dei 17 milioni di abitanti della Ddr sale a circa un milione di persone. Certo è che nei disordinati archivi dello Stasi erano schedate sei milioni di persone, un abitante adulto su due. Inesperti di elezioni, indecisi sul voto, i cittadini della Ddr hanno invece appreso rapidamente il peggio delle campagne elettorali dell'Occidente, la diffamazione, l'intolleranza e la violenza. I partiti politici non fanno in tempo ad affiggere i loro manifesti che questi vengono strappati, le pareti dei treni, dei vagoni della metropolitana, degli ascensori sono piene di scritte ostili all'uno o all'altro partito. Molte sono anche le scritte xenofobe, gli asiatici, gli arabi e i sudamericani vivono nel costante timore di aggressioni. Lo scrittore e regista cileno Victor Tapia Contreras lamentava ieri che di sera può muoversi soltanto in tassì, perché quando va a piedi viene insultato e minacciato; 150 operai vietnamiti del cementificio Web hanno denunciato di essere stati licenziati per far posto ad altrettanti tedeschi e invitati a tornare in patria, diversi candidati, tra cui il capolista democristiano Lothar de M ai zière, hanno rivelato che le finestre delle loro abitazioni e delle sedi dei partiti sono state più volte distrutte a sassate e le gomme delle loro automobili forate; si è saputo che il capo dei socialdemocratici Ibrahim Boehme minacciato di morte dorme ogni notte in un letto diverso, su consiglio dei servizi di sicurezza. «Mi sembra di rivivere il clima del 1933 — ha scritto alla Berliner Zeitung un anziano elettore, Gùnther Rothe — quando le scritte aizzavano contro gli ebrei, i socialisti e i comunisti. Cominciò allora con le denunce, continuò con le aggressioni, finì con i campi di concentramento». Le Chiese hanno avvertito il pericolo che viene un po' da tutte le parti e hanno invitato i cittadini a essere moderati e a votare. Ma molti elettori, frastornati e indecisi, non andranno alle urne. Conosco persone che domenica andranno all'estero, alcune in Italia, per sottrarsi alla responsabilità del voto, il primo nella loro vita. THo Sansa

Luoghi citati: Berlino, Bonn, Ddr, Germania Est, Italia