Vincere il derby per tenere i tifosi

Vincere il derby per tenere i tifosi INTER E' più sereno l'ambiente nerazzurro che teme però la fuga degli spettatori Vincere il derby per tenere i tifosi // successo contro il Milan vale dieci milioni MILANO. La decisione di Pellegrini di incontrarsi separatamente con ciascun giocatore per chiarirsi reciprocamente le idee e stabilire una tregua, ha già fatto sentire i primi effetti. Ieri l'ambiente interista sembrava più disteso e non si sono ripetute le dichiarazioni di guerra dei giorni scorsi. Il più sereno appariva Zenga, che l'altra sera ha avuto un lungo colloquio con il presidente. «Mi ha incoraggiato e invitato a fare più gruppo con i compagni» ha spiegato il portiere aggiungendo, però, che per quanto riguarda i suoi impegni televisivi se ne riparlerà a fine stagione. Ma pare scontato che Zenga non intende assolutamente rinunciare alla sua seconda attività di conduttore di una rubrica sportiva. Un impegno che, secondo il giocatore, non interferisce assolutamente con la sua professione e che gli rende quasi trecento milioni a stagione. Sarà molto più facile per Pellegrini convincere gli altri nerazzurri (Serena, Berti e Bergomi) che tengono rubriche te¬ levisive a desistere perché i loro sono impegni molto brevi e meno redditizi. La tregua ha avuto buone ripercussioni anche sui tifosi nerazzurri che hanno ripreso ad interessarsi delle sorti della loro squadra. E dagli Inter club sono partiti i primi appelli per invitare tutti a non fare distinzioni tra il presidente e i giocatori. Inoltre il Centro di coordinamento del tifo organizzato ha fatto sapere che presto partirà la campagna abbonamenti e che tutti sono già intenzionati a rinnovare le tessere anche per la prossima stagione (quest'anno sono 32.920) perché non intendono penalizzare Pellegrini e la società per colpa della squadra che non ha avuto la forza di ripetersi. L'unica cosa che chiedono al presidente è di potenziare ulteriormente la formazione allungando la panchina con giocatori validi e costringere così quelli che non si impegnano sempre al massimo a darsi da fare. Questo invito non ha fatto cessare i timori della società su una fuga di spettatori da San Siro in questo finale di stagione. E conta molto su una vittoria nel derby per recuperare i suoi tifosi. Così per dare un'ulteriore spinta alla squadra nel confronto con i rossoneri, Pellegrini ha promesso un premio di dieci milioni a ciascun giocatore in caso di vittoria. Quasi la stessa somma che l'Inter avrebbe versato nel caso avesse accettato la richiesta di concedere un premio finale anche per il terzo posto in classifica. Intanto Trapattoni ha già incontrato il primo intoppo sulla via della preparazione della squadra all'importante appuntamento. Mandorlini molto probabilmente non potrà giocare contro i rossoneri. La botta rimediata due settimane fa a Roma contro la Lazio, e che gli ha provocato una grave contusione al malleolo della caviglia sinistra, non si è ancora riassorbita e il piede gli fa male. Secondo il medico sarà molto difficile che il libero possa riprendersi in tempo, così Trapattoni ha già posto sotto pressione il vice Verdelli. Gli altri stanno tutti bene. Per collaudare gli schemi e il pressing che l'Inter dovrà applicare domenica per bloccare i rossoneri, oggi niente amichevole ma partitella ad Appiano Gentile contro la primavera nerazzurra. Da parte loro i giocatori continuano a ripetere che vinceranno la sfida con i campioni del mondo in carica anche se non si attendono un avversario stanco e distratto come è apparso domenica scorsa con la Juventus. «La settimana di riposo avrà fatto senz'altro bene al Milan — dice Bergomi — ma questo non ci impedirà di vincere il derby. Li aggrediremo con la loro stessa arma, il pressing, per mettere a tacere i critici: a Milano basta vincere questa sfida per essere tranquilli per un anno. A nostro favore gioca anche il fatto che non avremo nulla da perdere in caso di insuccesso mentre loro devono solo vincere per continuare a lottare per lo scudetto». Nino Sorniani

Luoghi citati: Appiano Gentile, Lazio, Milano, Roma