Scandalo di T. S.

Scandalo Scandalo Ddr, travolto il leader de BERLINO EST DAL NOSTRO INVIATO Lo scandalo è enorme, le conseguenze imprevedibili, a soli tre giorni dalle elezioni politiche di domenica prossima nella Ddr. L'avvocato Wolfgang Schnur di 45 anni, capolista di «Risveglio democratico», uno dei tre partiti democristiani della «Alleanza per la Germania» appoggiata e finanziata dal cancelliere di Bonn Helmut Kohl, era proprio una spia dello Stasi, il temuto e odiato servizio segreto della Ddr stalinista. Lo si sussurrava da tempo, lo aveva scritto a chiare lettere nel suo ultimo numero il settimanale Der Spiegel. Wolfgang Schnur, aspirante alla carica di primo ministro della Ddr, aveva sempre negato, dicendo che i documenti che lo accusavano (ritrovati negli archivi dello Stasi di Rostock, la sua città) erano artefatti. Dal letto dell'ospedale, dov'era stato ricoverato d'urgenza per un collasso circolatorio, aveva inviato tre giorni fa al congresso di «Risveglio democratico» una lettera nella quale giurava sul suo onore di non aver mai fornito alcuna informazione a chicchessia. I congressisti gli avevano creduto, si erano commossi e avevano votato la fiducia all'unanimità. Ieri la svolta. La Procura di Stato, fatti esaminare una ventina di fascicoli dei servizi segreti da un gruppo di specialisti della polizia scientifica, ha confermato che sono autentici. Le accuse dello Spiegel sono vere: l'astro nascente del raggruppamento cristiano, l'uomo di fiducia della Chiesa evangelica, il difensore di tanti oppositori del regime, era in realtà una talpa che lavorava sotto il nome di Torsten. Registrava i nomi dei dissidenti, ascoltava le discussioni organizzate dalla Chiesa e regolarmente, ogni quattro o cinque settimane, riferiva agli ufficiali dello Stasi. Il compenso era tra i 200 e i 500 marchi orientali (tra le 50 e le 125 mila lire), piuttosto basso per un avvocato di grido. Torsten era attivo da sedici anni e solo nell'autunno scorso, quando già il regime stalinista vacillava, chiese di venire esonerato. A Lipsia ieri Wolfgang Schnur avrebbe dovuto comparire al fianco del cancelliere Helmut Kohl per chiudere trionfalmente la campagna elettorale dei partiti democristiani. Non si è presentato, ha inviato una penosa lettera di dimissioni ammettendo le proprie colpe. Al cancelliere Kohl è spettato l'ingrato compito di dare l'annuncio. [t. s.]

Persone citate: Helmut Kohl, Kohl, Wolfgang Schnur

Luoghi citati: Berlino, Bonn, Ddr, Germania