Banche statali, il 49% vale 35 mila miliardi

Banche statali, il 49% vale 35 mila miliardi Studio «teorico» dei tecnici del Bilancio, Banche statali, il 49% vale 35 mila miliardi ROMA. La privatizzazione del 49% delle 13 maggiori banche pubbliche potrebbe far incassare in linea teorica allo Stato una cifra oscillante fra i 30 e i 35 mila miliardi di lire, ma la dimensione dei fondi necessari a sottoscrivere tale importo «appare poco compatibile con la Borsa nazionale, mentre appare congruente con eventuali operazioni da collegare al rimborso del debito pubblico». E' questa la stima cui sono giunti gli esperti della «task force» del ministero del Bilancio, illustrata in alcuni documenti preparatori sulla programmazione a medio termine. La commissione di esperti creata dal ministro Cirimo Pomicino si è riunita ieri al Grand Hotel (oltre a Pomicino erano presenti il ragioniere generale dello Stato, Andrea Monorchio, il segretario generale alla pro¬ grammazione Corrado Fiaccavento, e numerosi economisti fra i quali Antonio Pedone, Innocenzo Cipolletta e Pasquale Scandizzo) per fare il punto sul lavoro finora svolto. Fra gli argomenti all'ordine del giorno, anche l'esame dei mercati creditizi e finanziari. Negli studi compilati dalla «task force», un capitolo di rilievo è dedicato appunto alla privatizzazione delle banche pubbliche: gli esperti di Pomicino hanno tentato di quantificare un possibile valore di cessione di almeno il 49% di 13 istituti: i 6 istituti di diritto pubblico (Bnl, San Paolo, Monte dei Paschi, Banconapoli, Banco di Sicilia e Banco di Sardegna), le tre bin (Comit, Credit e Bancoroma) e le prime 4 casse di risparmio nazionali (Cariplo, Torino, Verona, Banco Santo Spirito - Cassa di Roma).

Persone citate: Andrea Monorchio, Antonio Pedone, Cirimo Pomicino, Corrado Fiaccavento, Innocenzo Cipolletta

Luoghi citati: Roma, San Paolo, Sardegna, Torino, Verona